«Andremo in devoto pellegrinaggio a pregarla di benedirci e di insegnarci ad essere come Lei umile, semplice e caritatevole». Così suor Teresa Tambelli – la Figlia della Carità che più di tutti si è messa sui passi di suor Giuseppina Nicoli – scriveva quasi 90 anni fa a Faustina, sorella della suora dei «piccioccus de crobi».
Anche domenica, nel primo pomeriggio, il mondo vincenziano locale e regionale si mette in cammino dal quartiere della Marina fino alla basilica di Bonaria per coronare con una celebrazione eucaristica il decimo anniversario della beatificazione della suora «continentale», che ha consumato fino al 31 dicembre 1924 la vita tra Sassari e Cagliari, per i poveri, i giovani e i bambini.
A suor Nicoli le Figlie della Carità hanno voluto dedicare, in occasione di un appuntamento che ricorda il giorno in cui la Chiesa l’ha chiamata agli onori dell’altare – 3 febbraio 2008 – un triduo e due giornate culturali, 20 e 22 ottobre. Il cuore dei festeggiamenti la Messa presieduta dall’arcivescovo Arrigo Miglio. Nella mattinata di domenica il cuore delle manifestazioni nella Casa Provinciale delle Figlie della Carità, con la convention regionale di parrocchie, gruppi, realtà ecclesiali. Tre ore a lezione di suor Nicoli: col maestro iconografo Michele Antonio Zicheddu e col biografo della Beata, padre Erminio Antonello. «La lezione di suor Nicoli è ancora attuale – dice suor Rina Bua, Visitatrice delle Figlie della Carità della Sardegna e coordinatrice delle manifestazioni – perché lo spirito che l’ha animata alla Carità è lo Spirito di Gesù Cristo che, secondo il carisma di San Vincenzo de Paoli, “urget nos”, ci rende prossimo del povero per servirlo con umiltà, semplicità, carità. La risposta all’invito pressante che papa Francesco rivolge oggi alla nostra Chiesa, e ai religiosi in particolare, è la risposta data già da San Vincenzo e Santa Luisa. Ma è anche la risposta dalla Beata Giuseppina: donna tutta data a Dio, in comunità, per il servizio dei poveri”. Di lei Suor Tambelli dice: “Lavorare senza tregua per amar Dio e il prossimo col sudore della fronte e la forza delle proprie braccia sembrava il desiderio continuo del suo cuore generoso. Era costantemente pronto a rendere servizio in una maniera così amabile che sembrava che tutto le facesse piacere».
In questi dieci anni le Figlie della Carità non hanno chiuso suor Nicoli in una nicchia. La beata ha molti insegnamenti da fare e modelli da indicare, rilanciati per 40 anni da suor Teresa Tambelli. «Dobbiamo ricordare – dice suo Rina Bua – alcune iniziative concrete: nel 2008, anno della beatificazione, l’Arcivescovo monsignor Giuseppe Mani proclama Suor Nicoli patrona diocesana di tutte le opere sociali di Carità».
L’ Associazione Beata Suor Giuseppina Nicoli – Associazione dedicata alla Beata Suor Giuseppina Nicoli, protettrice degli operatori della Caritas diocesana, presieduta da Enrico Albiani comprende oltre 700 volontari.
Alla Maddalena in questi anni è stato aperto l’ ostello per i senza fissa dimora titolato «Casa Suor Nicoli» avviato dalle Figlie della Carità ma gestito dalla parrocchia con i suoi volontari.
A Sassari il «Centro diurno Suor Nicoli», nato come Opera-segno Caritas e cogestito dalla Caritas e dalle Figlie della Carità per tre anni. Durante il 2018/2019 sarà gestito dalle Figlie della Carità e l’Associazione di Promozione Sociale «Suor Tambelli» con i suoi volontari. A Maracalagonis, nel mese di giugno, a chiusura della mini-missione sul messaggio di Suor Nicoli, il parroco, don Elvio Puddu, ha intitolato alla Beata Giuseppina Nicoli il nuovo Emporio- Caritas parrocchiale.
Mario Girau
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