Questo è l’ultimo numero prima della pausa estiva.
In queste settimane di riposo, ci auguriamo che per molti di voi siano davvero tali, le giornate non saranno scandite dalla frenesia dei ritmi quotidiani di lavoro ma da una sana voglia di rallentare, di fare le cose con calma e di riprendere a nutrire, oltre che il corpo con cene tra amici, anche lo spirito e l’intelletto.
L’estate, complice la lontananza dagli impegni quotidiani, può essere il tempo della lettura, magari seduti su uno sdraio in riva al mare.
O almeno dovrebbe esserlo perché, secondo gli ultimi dati, 60 italiani su 100 non leggeranno alcun libro entro la fine dell’anno. In Svezia solo 10 mentre in Germania e in Gran Bretagna saranno 20 su 100 le persone che non toccheranno neanche un libro nel 2019.
Un dato non proprio esaltante, considerata la marea di proposte che l’editoria italiana offre per gusti, età e conoscenze.
Questi dati confermano il pessimo trend che la lettura attraversa nel nostro Paese: dal 2010 sono 4 milioni gli italiani che non hanno letto almeno un libro nell’arco di un anno solare. Altro dato sconfortante è che circa 1 italiano su 10, parliamo di 6 milioni di persone, non possiede alcun libro in casa.
Questo insieme di cifre ci colloca così alla posizione numero 54 nella classifica europea, dietro ci sono Slovenia, Grecia, Bulgaria e Cipro.
Non stupisce quindi che i dati forniti nei giorni scorsi, relativi alle prove Invalsi nelle scuole elementari e medie, abbiano mostrato un quadro drammatico sulla scarsa preparazione degli adolescenti italiani: il 35 per cento degli studenti di terza media non è capace di comprendere un testo in italiano. I problemi sono già presenti in seconda elementare, dove uno scolaro su cinque non comprende un testo in italiano.
Anche la matematica è un tasto dolente: un alunno su 4 ha difficoltà nella materia. Stesso discorso per l’inglese: la nostra Isola registra il dato più alto in Italia, con il 32 per cento dei ragazzi che ha difficoltà a comprendere un testo in inglese basico.
Per quanto riguarda la matematica, in terza media in Sardegna il 50 per cento degli alunni mostra difficoltà di comprensione.
L’elenco potrebbe continuare, mostrando una scuola che non prepara adeguatamente gli allievi, mentre le famiglie, probabilmente, non supportano gli insegnanti nel quotidiano sforzo di trasmissione del sapere.
L’alleanza scuola-famiglia è la sola capace di raggiungere risultati positivi nel rendimento scolastico.
Per capire le regole di matematica e quelle delle lingue straniere, così come le semplici nozioni dell’italiano occorre saper leggere, bene. Una buona capacità di lettura può essere affinata solo con il continuo esercizio, da qui la necessità di invertire la tendenza.
Gli effetti benefici andrebbero a favore di ragazzi, famiglie, scuola e anche del nostro Paese: difficile pensare ad una Italia più prospera e più competitiva se chi dovrà guidarla nel futuro non sa scrivere, non sa far di conto e non sa comunicare con il resto del mondo.
Leggere uno o più libri: un consiglio estivo, forse non richiesto, valido anche per gli adulti, non solo per i giovani.
È ben nota l’alta percentuale di analfabetismo di ritorno e funzionale che interessa un numero sempre maggiore di persone, basta verificare l’utilizzo dei social media.
Un buon libro, in spiaggia o sulla veranda di casa, può essere un utile compagno per queste settimane di riposo.
Buona estate a tutti.
Roberto Comparetti
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