Oggi pomeriggio un convegno nell’Aula «Aldo Marongiu» del Palazzo di Giustizia
Fondamentale fare rete sulla tutela dei minori.
Un convegno atteso e con relatori di spessore.
L’ha promosso la diocesi, con il Servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, insieme all’ordine degli avvocati cittadino, alla fondazione forense di Cagliari e all’associazione «Meter dalla parte dei bambini».
Un’iniziativa che vede la partnership di «Giulia giornaliste», il Centro studi «Domino» e «Casa Emmaus».
«È la seconda iniziativa di approfondimento, dopo quella di due anni fa in Seminario – ha dichiarato ai microfoni di Radio Kalaritana, don Michele Fadda, direttore del Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori e Persone Vulnerabili – in questo caso un pomeriggio di studi da realizzare in un altro spazio, l’aula dell’ordine degli avvocati nell’edificio del Tribunale. Una Chiesa che vuole “uscire” per stare insieme a tutti quegli attori impegnati nella lotta contro qualsiasi tipo di violenza sui minori e le persone vulnerabili».
Il pomeriggio in Tribunale rappresenta un ulteriore conferma dell’impegno che la Chiesa di Cagliari pone nella lotta ad fenomeno della violenza sui minori e su chi è vulnerabile.
«L’intento – ha ripreso don Fadda – è sempre quello di dare informazione, di sensibilizzare al tema: conoscere, essere consapevoli di ciò che accade, della violenza nei confronti dei minori è il primo passo per poter combattere il triste fenomeno, per costruire ambienti e spazi sicuri per chi ne è vittima. Tutto questo per promuovere una nuova cultura, come ci chiede il Papa, che tuteli i minori».
«Il titolo – ha aggiunto il Direttore – “Fare rete in rete” ha lo scopo di mettere in contatto tutti gli attori pubblici e privati impegnati in questo ambito».
L’appuntamento in Tribunale è promosso dal Servizio tutela minori della diocesi che, da diversi anni, opera in sinergia con tutti gli altri Enti e istituzioni per prevenire e combattere il fenomeno.
«In questi anni – ha specificato don Michele – i contatti con i soggetti coinvolti sono cresciuti, grazie alla disponibilità di tutti nel collaborare con il Servizio diocesano, parlo anche di tanti volontari che si sono messi a disposizione, specie nella Chiesa».
«Il nostro Servizio diocesano ha due fronti sui quali lavorare: uno interno e quello rappresentato dalla collaborazione con la società civile».
«Nell’ambito della comunità diocesana, grazie anche all’incoraggiamento dell’Arcivescovo, abbiamo promosso diversi momenti di formazione e di informazione, a livello associativo, non ultimo quello relativo alla formazione degli insegnanti di religione. Si è trattato di tre incontri-laboratori particolarmente apprezzati, un inizio di un percorso che certamente proseguirà».
Tanto è stato fatto ma tanto resta ancora da fare, perché il fenomeno dell’abuso su minori e persone vulnerabili continua a manifestarsi ed occorre quindi preparazione di operatori capaci di raccogliere le storie di queste persone e un servizio che possa offrire spazi di accoglienza per le vittime degli abusi.
Fondamentale fare rete sulla tutela dei minori.
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