Presentata la fase conclusiva del progetto della Caritas, dall’Ufficio IRC e dalla PG
«Educare alla gratuità, carità e volontariato come fondamenti di coesione sociale» è il tema del convegno che si è svolto nell’Aula Magna del Seminario.
Organizzato dalla Caritas diocesana e dalla Consulta diocesana degli organismi di carità socio-assistenziali e per la promozione umana, in collaborazione con l’Ufficio diocesano per l’Insegnamento della religione cattolica (IRC) e con l’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile.
L’iniziativa, finalizzata a sensibilizzare i giovani al valore del volontariato, conclude il percorso formativo che la Caritas diocesana, insieme alla stessa Consulta, ha organizzato durante l’anno per i volontari e operatori impegnati nella carità.
All’appuntamento hanno partecipato gli studenti delle scuole superiori coinvolti durante l’anno nei percorsi formativi e nei progetti portati avanti dalla Caritas.
Dopo l’introduzione di don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana, i saluti di Andreana Ghisu, dell’Ufficio scolastico regionale, di don Roberto Piredda, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Insegnamento della religione cattolica (IRC)
Nel suo intervento monsignor Baturi ha puntato l’attenzione al ruolo del volontariato quale forza di coesione e di armonia sociale, in particolare al significato del termine volontario.
«Due le caratteristiche del volontario: l’azione libera e la gratuità dell’impegno, realizzate dopo che si è adempiuto ai propri doveri».
«Se agisco trascurando i miei obblighi di famiglia o di lavoro, non realizzo un’azione di volontariato coerente alle caratteristiche del termine. L’impegno del volontario deve essere efficace e creativo».
Per don Marco Lai, la mattina in Seminario ha rappresentato la conclusione di un percorso di sensibilizzazione e di formazione per gli studenti.
«Per i ragazzi – ha detto il direttore – è stato un percorso verso il senso del dono della vita per gli altri nelle diverse forme».
Il percorso con le scuole ha lo scopo di rendere coscienti i ragazzi e le ragazze delle sfide alle quali sono stati chiamati.
Nella seconda parte della mattinata un workshop su diversi temi dalla promozione umana, all’inclusione sociale, dal buon uso del denaro al consumo responsabile, dalla difesa della vita ai diritti umani, dalla cura e inclusione delle persone anziane e a quelle con disabilità, dall’educazione alla pace alla cittadinanza attiva e alla solidarietà internazionale, dalla protezione dell’ambiente alla transizione ecologica.
Temi affrontati in gruppi con un coordinatore: un momento nel quale i ragazzi e le ragazze si sono confrontate e hanno potuto liberamente esprimersi.
Una sintesi di ciascuno di questi momenti è stato poi restituito in Assemblea, con l’Arcivescovo che ha preso appunti rispondendo poi a ciascuna delle sollecitazioni ricevute.
Per gli studenti una mattinata forse impegnativa, dove però hanno potuto esprimere liberamente i loro pensieri, ascoltando dall’Arcivescovo indicazioni per il loro futuro, alla luce di quanto, nel corso dell’anno, è stato realizzato nel progetto della Caritas.
«Educare alla gratuità»: una sfida per i giovani.
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