«Il discepolo»: il cammino di Pietro, primo apostolo

In un libro il percorso dell’Apostolo che tradì Gesù Cristo

«Il discepolo»: il cammino di Pietro, primo apostolo.

Il biblista Paolo De Martino offre un percorso personale di scoperta dei vari e successivi momenti del cammino di fede dell’apostolo Pietro, tramite delle meditazioni sui sin­goli passi evangelici. 

Lo fa con il nuovo libro «Il discepolo. Anche noi come Pietro, in cammino con le nostre fragilità», presentato nella parrocchia di San Giuseppe a Pirri, nell’ambito dei festeggiamenti del patrono.

«Pietro siamo noi – dice De Martino – perché alla fine siamo quelli che siamo notte e giorno con Lui: facciamo una certa esperienza di Chiesa, andiamo a Messa, preghiamo e poi ci perdiamo». La bellezza di Pietro è che deve riuscire a capire, e ci impiegherà tutta la vita, che Dio lo ama così come è, non deve fare sforzi per rendersi migliore, per meritarsi l’amore di Gesù. Pietro è sconclusionato, incostante, tradirà e rinnegherà Gesù, ma Dio lo ama indipendentemente da quello che fa».

Pietro è stato scelto come prima capo della Chiesa?

È bello vedere come Gesù scelga il peggiore dei Dodici. Avrebbe potuto scegliere Giovanni, quello che magari poteva avere più competenze. Invece  sceglie Pietro, perché grazie a lui potrà emergere la forza e la pietra che è Gesù di Nazareth. 

Quando dice a Pietro “Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa”, è necessario capire che Gesù sta dicendo all’Apostolo “Tu sei Pietro e su questa pietra, che sono Io, fonderai la mia Chiesa”. “Caro Pietro – dice Gesù – guarda che la Chiesa non è fondata su di te. Tu sarai il primo di una serie di mattoni, perché tu sei il ‘peggio’,  ed apparirà così tutta la mia forza, non la tua grandezza».

Questo  fatto è di incoraggiamento per ciascuno di noi, in fondo ci sentiamo inadatti, come Pietro.

La bella notizia del cristianesimo è che Dio mi ama indipendentemente da quello che faccio, un po’ come l’amore che noi abbiamo verso i nostri figli, nonostante ciò che essi fanno.

Siamo talmente uniti ai nostri figli che potremmo anche farci uccidere per loro. 

Alla fine Pietro lo capirà: quando Gesù gli chiede “Pietro ma tu mi ami?” e l’Apostolo riuscirà solo a dire “Tu lo sai che ti voglio bene”. 

Il Signore dirà a Pietro che sa molto bene quanto lui riesca a volergli solo bene, ma va bene così come sei. È la bella notizia che il cristianesimo porta avanti».

Dio ama dunque ciascuno di noi per quello che è? 

L’amore non chiede di cambiare le persone: Dio ci ama così come siamo. 

Roberto Comparetti

«Il discepolo»: il cammino di Pietro, primo apostolo.

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