Domenica alle 10.30 l’avvio nella parrocchia di San Pietro Pascasio
La missione popolare sarà un tempo di grazia.
«La Missione popolare, la seconda di due, la prima si è svolta lo scorso anno, è un tentativo concreto di spiegare il cammino sinodale».
Così don Enrico Murgia, parroco di San Pietro Pascasio, parla dell’appuntamento che animerà la comunità.
«Desideriamo non vivere di slogan, ma di Vangelo che tocchi e provochi la nostra vita: quella personale e comunitaria».
«Con le mani di Marta e il cuore di Maria – prosegue il parroco – siamo chiamati a scegliere la parte migliore, perché il cristiano è colui che si ripensa e si ravvede sempre, direi… che ri-inizia sempre orientandosi verso ciò che conta».
Ad animare questi giorni intensi per la parrocchia ci saranno i missionari Oblati di Maria Immacolata, che «ci aiuteranno – ha ricordato don Enrico – a vivere questa esperienza che a mó di incoraggiamento vorrà essere, con l’aiuto di Dio, prassi e stile pur con tutti i limiti e le difficoltà».
Secondo il parroco proclamare e vivere Gesù Cristo nella Chiesa in questo tempo non è cosa da poco.
«Alcuni tra gli appuntamenti principali, alla stregua di ciò che i cantieri di Betania suggeriscono, saranno l’incontro degli ammalati, la visita alle famiglie, i centri di ascolto del Vangelo in alcune case, la Via Crucis all’esterno del carcere minorile di Quartucciu e il “pasto gentile” in chiesa, che in modo sobrio e semplice, nella frugalità di una mensa a beneficio di ogni forma di povertà, dirà quanto sia importante fermarsi, condividere e non passare oltre».
Sarà la Messa delle 10.30, presieduta dal vicario generale, monsignor Ferdinando Caschili, a dare il via ufficiale alla Missione, con la consegna delle lampade per i Centri di ascolto del Vangelo, attivi durante nel tempo della Missione.
Da segnalare la Via Crucis nei pressi del carcere minorile di Quartucciu, prevista per venerdì 17 marzo alle 20, come segno di vicinanza ai giovani ospiti della struttura.
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