Ci sono due vincitori nella tornata elettorale di domenica scorsa: i candidati risultati eletti e l’astensione.
Se da un lato Cagliari, unico capoluogo di regione ad aver confermato la fiducia al primo cittadino uscente, Massimo Zedda, evidentemente premiato per quanto ha finora fatto, dall’altro due cagliaritani su cinque non sono andati alle urne, facendo registrare un meno 10 per cento di votanti rispetto alle ultime elezioni comunali.
Questo dato è di certo quello più preoccupante, perché la disaffezione alla partecipazione al voto manifesta una tendenza pericolosa e denota una mancanza di responsabilità personale nelle scelte per il bene comune. Prendersi cura della cosa pubblica è dovere di ogni cittadino, anche e soprattutto dei cristiani.
In tanti evidenziano continuamente le storture nella gestione della cosa pubblica, senza però un impegno fattivo per un reale cambiamento.
Alla protesta segue la pessima abitudine di dare una delega in bianco, non comprendendo invece che ciascuno riveste un proprio ruolo. L’eletto deve operare per il bene comune e l’elettore ha il dovere di chiedere conto dell’operato a chi ha ricevuto la delega dai cittadini.
La politica è sintesi di posizioni diverse che cercano di trovare punti di incontro per concorrere al bene di tutti. Non può e non deve essere realizzata solo sulla base di scelte personali, certamente legittime, ma che corrono il rischio di non essere comprese dagli elettori. È quindi necessario per i cattolici entrare in politica, ciascuno secondo la sua sensibilità, per portare i valori e doni ricevuti, mettendoli così al servizio del bene comune.
Archiviata la tornata elettorale è già tempo per il sindaco Zedda, per la sua maggioranza e, per quanto le compete, anche all’opposizione, di mettersi al lavoro per il bene di Cagliari.
Ci permettiamo di ricordare a maggioranza e opposizione alcuni dei sei punti sottoposti all’attenzione di tutti i candidati alla carica di sindaco, nel corso delle interviste realizzate negli studi di Radio Kalaritana.
Su tutti la famiglia, con l’urgenza di mettere in campo provvedimenti capaci di sostenere i nuclei familiari, specie quelli con figli, in termini di sgravi fiscali che, secondo Zedda, sono già stati attivati negli ultimi anni.
Altra urgenza è quella dell’edilizia popolare. Occorre proseguire nella destinazione di risorse per l’abbattimento del fitto casa e per agevolare le giovani coppie che, visti i costi non alla loro portata sia di affitto che di acquisto di un appartamento, tardano a formare una famiglia.
Altri due temi dovranno comunque avere priorità: le difficoltà del settore terziario che registra ancora problemi e lo snellimento della macchina burocratica per chi decide di avviare un’attività imprenditoriale in città.
Ci sono poi i temi relativi alla scuola, con in particolare il problema dell’edilizia scolastica e gli inderogabili interventi sugli edifici in termini di sicurezza e di dotazioni.
Infine la città metropolitana appena istituita, sulla quale si misurerà la capacità di dialogo tra le amministrazioni dei 17 comuni che la compongono, e per la quale, a breve, è prevista la firma dell’accordo con il Governo: in ballo ci sono decine di milioni di euro.
L’auspicio è che ci sia una rapida intesa e una veloce spendita dei fondi, con interventi importanti, capaci di dare una spinta sotto il profilo economico e sociale.
Su tutto ciò gli elettori verificheranno l’operato dell’intera assemblea civica, maggioranza e opposizione, ciascuna per la sua parte di responsabilità.
Roberto Comparetti
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