Fine settimana impegnativo per gli aderenti adulti dell’Azione Cattolica diocesana, impegnati nella due giorni formativa di inizio anno.
La casa per Esercizi spirituali, «Pozzo di Sichar » è il luogo dove per due giorni i membri dell’associazione più antica del laicato cattolico, sono chiamati a riflettere seguendo le indicazioni presenti nei sussidi associativi.
I lavori prendono il via alle 9.30 con gli arrivi e le registrazioni, seguite dalla preghiera iniziale e dalla presentazione della due giorni.
Centrale nella mattina il laboratorio sull’esortazione apostolica «Gaudete et exsultate», la terza del pontificato di Francesco.
Nel pomeriggio il laboratorio tematico sul testo formativo con i lavori di gruppo, prima della «Lectio divina» su il brano del Vangelo di Luca «Di una cosa sola c’è bisogno», (Lc.10,38-42). In chiusura di giornata i primi Vespri della domenica che anticipano la cena.
Domenica dopo le Lodi, le testimonianze di alcuni che hanno partecipato all’incontro mondiale della Famiglie svoltosi a Dublino, in Irlanda lo scorso mese di agosto.
Al termine il dialogo tra soci prime della celebrazione della Messa. Nel pomeriggio di domenica invece è prevista l’Assemblea diocesana di Azione cattolica, il momento nel quale tutti gli aderenti si ritrovano per iniziare insieme il nuovo anno.
Nell’aprile del 2017 Francesco riceveva in Vaticano l’Azione cattolica in occasione dei 150 anni dalla sua nascita. Una festa colorata e gioiosa nella quale il Papa indicò la strada che l’associazione avrebbe dovuto seguire. «Come è accaduto in questi centocinquanta anni – aveva detto il Pontefice – sentite forte dentro di voi la responsabilità di gettare il seme buono del Vangelo nella vita del mondo, attraverso il servizio della carità, l’impegno politico, – mettetevi in politica, ma per favore nella grande politica, nella Politica con la maiuscola! – attraverso anche la passione educativa e la partecipazione al confronto culturale. Allargate il vostro cuore per allargare il cuore delle vostre parrocchie».
«Siate viandanti della fede- aveva concluso il Papa – per incontrare tutti, accogliere tutti, ascoltare tutti, abbracciare tutti. Ogni vita è vita amata dal Signore, ogni volto ci mostra il volto di Cristo, specialmente quello del povero, di chi è ferito dalla vita e di chi si sente abbandonato, di chi fugge dalla morte e cerca riparo tra le nostre case, nelle nostre città».
Un impegno che gli aderenti ad Azione cattolica continuano a mantenere.
Raffaele Pisu
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