Nessuna restrizione per i funerali di morti da Covid

La precisazione dall’Ufficio giuridico della Cei

Il permanere dell’epidemia da Covid-19 continua ad incidere sulla vita delle comunità parrocchiali. 

Si registrano ancora difficoltà circa la celebrazione delle esequie per persone morte a seguito di complicanza da coronavirus. 

A tal proposito dall’Ufficio nazionale per i problemi giuridici della CEI è giunta una risposta rispetto alla celebrazione dei funerali dei morti da Covid -19.

«L’articolo 1, comma 10, lettera p) dell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 dicembre 2020 – si legge nella nota a firma  di monsignor Roberto Malpelo, Sottosegretario-Direttore – stabilisce che «l’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanzatralorodi almeno un metro”». 

«La successiva lettera q) dello stesso comma – prosegue la nota – stabilisce che “le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni religiose di cui agli allegati da l, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, a 7”».

«Il punto 3.8 del Protocollo CEI – Governo del 7 maggio 2020 al DPCM del 3 dicembre 2020, recante il Protocollo con la Conferenza Episcopale Italiana circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo, – continua il documento CEI – stabilisce che “il richiamo al pieno rispetto delle disposizioni sopraindicate, relative al distanziamento e all’uso di idonei dispositivi di protezione personale si applica anche nelle celebrazioni diverse da quella eucaristica o inserite in essa: Battesimo, Matrimonio, Unzione degli infermi ed Esequie”»

«Pare utile evidenziare – ricorda la nota – che le richiamate disposizioni non innovano la disciplina stabilita dai precedenti DPCM del 3 novembre, del 24, 18 e 13 ottobre, che non prevede restrizioni riguardo la celebrazione in chiesa dei funerali dei morti di COVID-19, e, pertanto, ad oggi tutto resta invariato salvo la necessità nelle zone rosse di compilare l‘autocertificazione per partecipare a una celebrazione o recarsi in un luogo di culto. E tale disciplina si applica a tutto il territorio nazionale».

«Riguardo il numero di partecipanti alle cerimonie funebri in chiesa – conclude il documento – esso resta condizionato dalla capienza del luogo di culto, assicurata la distanza interpersonale di un metro. La gestione degli accessi, l’organizzazione degli spazi, le norme di comportamento dei fedeli e dei celebranti, regolate nel richiamato Protocollo, restano invariate anche dopo l’entrata in vigore del DPCM del 3 dicembre 2020».

Roberto Comparetti

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