«Quando si prende il volo»: in Sri Lanka per imparare

L’iniziativa è stata realizzata grazie ai fondi 8xmille

«Quando si prende il volo».

Un’opportunità per riscattarsi, mettere a disposizione le proprie competenze e impararne nuove: nell’ambito del progetto «Quando si prende il volo», realizzato grazie ai fondi 8xmille (fondo carità Vescovo), dal 26 agosto al 12 settembre scorso quattro ragazze, accolte nella Casa famiglia «Casa Emmaus» della Congregazione delle Missionarie Figlie di San Girolamo Emiliani a Elmas, sono state ospitate nella Centro «Miani Nagar» della stessa congregazione, a Batticaloa, in Sri Lanka.

Qui le Missionarie accolgono 40 ragazze (di cui 29 minorenni).

«Da tempo – spiega suor Silvia Carboni responsabile della Casa famiglia – desideravo dare alle nostre ragazze neo-maggiorenni l’opportunità di vivere questa esperienza missionaria in virtù dello stretto legame tra le due comunità, che vede la presenza di alcune suore sarde in Sri Lanka e l’accoglienza di una ragazza proveniente dal paese asiatico vincitrice di una borsa di studio presso l’Università di Cagliari nella nostra Casa a Elmas».

Un desiderio «rimandato a causa del Covid, che quest’anno siamo riusciti a realizzare grazie ai fondi 8xmille messi a disposizione dal nostro arcivescovo, che hanno sostenuto le spese di viaggio di queste ragazze». Queste ultime «hanno portato lì le loro competenze, e allo stesso tempo hanno imparato molto».

Federica, prossima all’avvio delle lezioni di Scienze dell’educazione, ha preparato i giochi per le giovani accolte, per insegnare loro il buon uso del denaro; Gabriela ha insegnato loro alcune competenze di estetica, utili per auto-sostenersi;  Jo si è dedicata al laboratorio di cucina italiana e al tempo stesso ha imparato la cucina locale.

Le suore hanno partecipato a momenti di formazione sulla tutela dei minori e sulla prevenzione di forme di maltrattamento e abuso.

Inoltre, grazie alle competenze di uno dei volontari, il gruppo ha elaborato un progetto di ristrutturazione del Centro, predisponendo stanze per il turismo solidale, possibile sbocco lavorativo per le ragazze accolte. 

«Conoscere e stare con loro – racconta Jo – è stato un arricchimento:  con la loro voglia di riscatto e di futuro, giorno dopo giorno mi hanno insegnato qualcosa in più».

«La loro forza mi ha incoraggiato- aggiunge Federica -: spero di riuscire a tornare, per non dimenticare l’umiltà e la perseveranza che ho imparato qui».

Ad accompagnare le ragazze anche alcuni volontari. 

«Sono partita – racconta Laura, psicologa e psicoterapeuta – per mettere a disposizione le mie competenze professionali e vedere luoghi nuovi. Di fatto mi sono sentita parte di una comunità, in cui ho davvero compreso il senso del dare amore». 

«È stata un’esperienza di forte impatto emotivo – aggiunge Debora, coordinatrice di “Casa Emmaus” -, grazie a ciò che le ragazze e le suore ci hanno trasmesso, con la loro resilienza, il loro coraggio e la loro gioia». 

Maria Chiara Cugusi

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