«Molto più di una fiera lavoro». L’edizione 2019 del «Sardinian Job Day», in programma il 24 e il 25 gennaio alla Fiera di Cagliari, è dedicata all’innovazione digitale.
Per la quinta volta la rassegna per chi cerca lavoro, o vuole cambiarlo, sarà molto partecipata: sia dalle imprese che il lavoro lo offrono (il doppio rispetto al 2018), sia per i candidati, che vanno dagli over 30 agli over 50, compreso chi è alla ricerca del primo impiego.
Promossa dalla Regione Sardegna e dall’Aspal, l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, l’iniziativa offre circa 5 mila opportunità di lavoro.
La maggioranza arrivano da imprese sarde, circa 300, che richiedono 326 profili professionali. La gran parte di queste per il comparto turistico.
L’area metropolitana del capoluogo è quella con maggiori offerte, il 43%, seguono il Nord Sardegna con il 30%, il nuorese con il 10, e l’oristanese al 6%.
Nei padiglioni del quartiere fieristico ci sarà spazio anche per le agenzie per il lavoro di altre nove regioni italiane: Afol Metropolitana Milano, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Basilicata, Toscana, Umbria, Liguria e Trento. Ci sono posizioni disponibili anche sulla rete Eures, all’estero: l’85% per quanto concerne l’Ict, il 15% per le professioni sanitarie.
Rappresentati anche enti analoghi da tutto il mondo: Polonia, Lettonia, Romania, Slovenia, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Germania, Olanda, Danimarca, Finlandia, Austria, Malta, Svezia, Portogallo, Stati Uniti e Vietnam. In questa iniziativa sono stati coinvolti anche 98 istituti scolastici, a cui sono stati dedicate 30 sessioni seminariali. Un evento che è già un successo: sono quasi 30 mila candidature.
I 28 centri per il lavoro della Sardegna, hanno messo in moto una preselezione attraverso un algoritmo, al fine di valutare la compatibilità tra i candidati e le offerte disponibili.
Saranno tra i 14 e i 15 mila i candidati che potranno poi effettivamente accedere ai colloqui con le imprese. L’Aspal per bocca del direttore Massimo Temussi, non si farà trovare impreparata: saranno triplicati i varchi d’accesso, rispetto all’edizione dello scorso anno. Sarà inoltre gestito con codici a barre il sistema d’ingresso. «Come Aspal – ha detto Temussi – siamo concentrati non solo su chi vedrà accolta la propria candidatura, ma soprattutto su coloro che se la vedranno rifiutare».
Marco Scano
© Copyright Il Portico