Domenica, alle 16.30, in Cattedrale si chiude la fase diocesana della causa di beatificazione di suor Teresa Tambelli figlia della Carità che ha luminosamente guardato i poveri con gli occhi di Colui che era solita contemplare nella preghiera.
Il processo diocesano aperto, il 6 novembre 2016, su richiesta della Provinciale suor Caterina Bua, si conclude a tre anni dall’apertura.
Nel frattempo il Tribunale diocesano, presieduto da don Luca Venturelli, ha ascoltato e esaminato una vasta gamma di testimonianze lasciate da vescovi, sacerdoti, suore, laici, ex Marianelli ed ex alunne.
Credo che tutti abbiano raccontato come l’incontro con questa donna di Dio ha cambiato per sempre la loro vita. La Commissione storica ha vagliato documenti belli, interessanti e inediti che hanno rivelato una suor Teresa ai più sconosciuta.
Sappiamo dei Marianelli, della cura verso i poveri, le famiglie bisognose, sappiamo della fondazione delle Damine della Carità, pochi forse sanno che a Cagliari è stata lei a fondare il primo Circolo di Azione cattolica femminile, pochissimi sapranno delle fatiche sostenute per avviare la Scuola da lei fondata all’Asilo della Marina, i sacrifici per ottenere il riconoscimento di scuola paritaria in fedeltà al carisma ispiratore della scuola Fidae.
E neppure si sa dell’attiva collaborazione con la Chiesa locale, con i Salesiani riguardo alle attività oratoriali e catechistiche; da ricordare la partecipazione dei Marianelli ai tornei sportivi della Don Bosco e dell’ACR, il suo intervento al Congresso diocesano delle scuole Catechistiche e degli Oratori di Cagliari, 1934, a cui partecipò tutto l’episcopato sardo e in cui lei si distinse per una sua relazione riguardante la sezione Gioventù femminile di A. C.
È stato un dono grande scorgere come suor Teresa, nonostante il tempo trascorso, sia ancora dolcemente presente nel cuore di chi l’ha conosciuta; gli occhi lucidi e luminosi dei numerosi testimoni ogni volta tradivano la nostalgia per quel tempo andato, spensierato e da sogno che continua a vivere tramite il ricordo nella dimensione dell’essere.
Noi Figlie della Carità, della Beata Suor Nicoli e di Suor Tambelli, condividiamo per vocazione e missione il medesimo Carisma di San Vincenzo De Paoli e guardiamo ad entrambe come a Sorelle maggiori che hanno saputo rispondere ciascuna con la sua personale storia di santità alla chiamata di Dio.
Certamente l’evento che viviamo ci ri-chiama a guardare al coraggio apostolico di suor Tambelli, davvero “una suora di fegato”… come si legge nel «Liber Cronicus di sant’Eulalia». La sua santità è per noi Figlie della Carità un appello al nostro essere nel mondo ma non del mondo, a ravvivare la passione per i poveri per inventare, come lei ha fatto, nuovi modi di vivere creativamente il nostro date a Dio in Comunità per il servizio dei Poveri.
Personalmente l’esperienza di grazia che ho vissuto, mi ha rimesso davanti alla misura alta della mia meravigliosa Vocazione di Figlia della Carità, alla smisurata generosità della sua risposta, alla bellezza di un Carisma che ha ancora tanto da esprimere e che cerca altri santi della porta accanto.
Suor Rita Columbano – Vice postulatrice della causa di beatificazione
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