Una città attenta ai più deboli

L’invito fatto dal Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale ai candidati sindaco

Una città attenta ai più deboli.

Una lettera aperta ai candidati alla carica di primo cittadino di Cagliari. 

L’ha resa nota il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (Meic) nei giorni scorsi.

Una città che ha necessità di raddrizzare la barra del timone, facendosi carico di diverse urgenze.

Prima di tutto quelle di carattere sociale, con l’adozione di politiche di contrasto alle povertà e all’emarginazione «senza “scaricare” il problema sul volontariato con soluzioni sempre provvisorie».

Nella lettera viene chiesto alla nuova amministrazione di agire tenendo conto delle esigenze di bambini ed anziani, con servizi che aiutino le famiglie nella cura dei figli, facilitando l’avvio di azioni di protezione delle persone vulnerabili.

In questo senso è necessario avviare il contrasto alla fuga dei giovani dalla scuola, favorendo nel contempo azioni concrete per rispondere all’emergenza occupazionale di ragazzi e ragazze.

Altro tasto dolente è la casa: servono politiche sull’edilizia agevolata, intervenendo in quella che di fatto è l’emergenza abitativa.

Tutto questo per favorire la crescita di una Cagliari inclusiva, che non determini più divisioni tra gli esseri umani in regolari ed irregolari, che determinano poi fenomeni di sfruttamento sessuale e lavorativo.

Quella auspicata dal Meic è una città più rispettosa dell’ambiente, nella quale convivono solidarietà e sviluppo sostenibile, rigettando tutte le istanza utilitaristiche e consumistiche, per «consegnare – si legge – alle generazioni future una Cagliari sana e vivibile».

Nella missiva non mancano poi i temi legati alla storia, all’arte e alle tradizioni che vanno salvaguardate, recuperando tutti i siti archeologici e storici che risultano essere abbandonati.

Un accenno poi è fatto al ruolo di Cagliari come «capitale» della Sardegna.

«Al di là dell’attribuzione amministrativa di Cagliari, correttamente “capoluogo” regionale – scrivono gli associati Meic – preferiamo definirla come “capitale” della Sardegna. È un titolo prestigioso, che merita nella misura in cui realizza una missione di servizio nei confronti della Sardegna intera».

Non manca poi il tema del Mediterraneo, per la posizione del capoluogo.

Secondo il Meic «la centralità di Cagliari non deve restare una semplice espressione geografica, ma opportunità per attivare sistematici progetti di collaborazione culturale, economica, formativa».

Infine un appello ai cittadini nell’impegno alla gestione delle città e al voto favorendo la partecipazione dei cittadini alla gestione della città, contrastando il disimpegno, a partire dalla drastica diminuzione dell’astensionismo elettorale.

Una città attenta ai più deboli.

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