Celebrare i sacramenti con dignità e sobrietà In una lettera del cardinal Bassetti le indicazioni

«Cari Confratelli,

nel corso dell’ultima riunione della Presidenza (8-10 luglio) abbiamo cercato di riflettere sulle criticità che il nuovo anno pastorale verrà a presentarci e su come poterne trattare nella prossima riunione del Consiglio Episcopale Permanente (21- 23 settembre) e, quindi, in Assemblea Generale (16-19 novembre)».

Inizia così la lettera che il Presidente della Cei, il cardinal Gualtiero Bassetti, ha indirizzato ai confratelli.

«Quanto abbiamo vissuto nei mesi scorsi – scrive ancora Bassetti – porta a misurarsi con pesanti conseguenze a livello sociale ed economico, mentre resta viva la preoccupazione per il riaccendersi di taluni focolai e, soprattutto, per l’emergenza sanitaria che ancora interessa ampie zone del mondo. Sul piano assistenziale e caritativo la risposta del mondo civile ed ecclesiale è stata straordinaria, senza smettere di essere continuativa; oggi, tuttavia, diventa decisivo aiutarci a leggere in profondità questo tempo e i bisogni che veicola, lavorando insieme per porre le condizioni con cui aprirci a nuove forme di presenza ecclesiale».

«Il tempo presente – prosegue la missiva – con le sue difficoltà e le sue opportunità, ci chiede di non restringere gli orizzonti del nostro discernimento e del nostro impegno semplicemente ai protocolli o alle soluzioni pratiche. Siamo all’interno di una situazione storica che invoca un nuovo incontro con il Vangelo, in particolare con l’annuncio del kerygma, cuore dell’esperienza credente».

Il cardinale ricorda poi la ripresa delle Messe. «Siamo tornati con gioia – scrive il porporato – a celebrare l’Eucaristia con il popolo: un ritorno segnato anche da un certo smarrimento (in particolare, una diffusa assenza dei bambini e dei ragazzi), che richiede di essere ascoltato. Occorre un saggio discernimento per cogliere ciò che è veramente essenziale. La consegna della nuova edizione del Messale Romano sarà un’opportunità preziosa per aiutare le comunità cristiane a recuperare consapevolezza circa la verità dell’azione liturgica, le sue esigenze e implicazioni, la sua fecondità per la nostra vita».

A proposito delle celebrazioni «la Segreteria Generale, a più riprese, – scrive Bassetti – ha sottoposto al Ministero dell’Interno la richiesta di poter superare il limite delle 200 persone nelle chiese in cui tale aumento non compromette comunque il rispetto delle norme di distanziamento sociale. Al riguardo, martedì 21 luglio il Ministero ha risposto, trasmettendo il parere del Comitato Tecnico-Scientifico che “sottolinea la vigenza attuale del DPCM 14/07/2020 che disciplina la fruizione dei luoghi durante le manifestazioni in luoghi chiusi, compresa la possibilità di rimodulazione del numero massimo di persone da parte delle Regioni e delle Province autonome che possono stabilire un diverso numero massimo di persone in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi”».

C’è attesa di risposta circa le condizioni per un ritorno dei cantori e dei cori nelle celebrazioni. Per quanto riguarda presenza sullo stesso banco di componenti della stessa famiglia è oramai prassi consolidata.

Indicazioni arrivano poi circa i sacramenti. «Non ci sono impedimenti – scrive il Presidente – a celebrare con dignità e sobrietà i  sacramenti, a partire da quelli dell’iniziazione cristiana. È bene aver cura che la loro celebrazione, pur in gruppi contenuti, avvenga sempre in un contesto comunitario. Nella celebrazione del sacramento della Cresima – oltre ad assicurare il rispetto delle indicazioni sanitarie – in questa fase l’unzione può essere fatta usando un batuffolo di cotone o una salvietta per ogni cresimando. La stessa attenzione sarà necessaria per le unzioni battesimali e per il sacramento dell’Unzione dei malati».

Infine le indicazioni per la ripresa autunnale delle attività pastorali che «sarà necessariamente graduale – ricorda ancora Bassetti – e ancora limitata dalle misure di tutela della salute pubblica, alcune delle quali sono legate a valutazioni regionali. Rinnoviamo tutta la nostra riconoscenza ai sacerdoti e ai catechisti per la generosa e creativa disponibilità con cui, anche in questi mesi difficili, hanno saputo mantenere i contatti con le persone, in particolare i ragazzi e le loro famiglie, ricorrendo ampiamente all’uso dei mezzi digitali».

«Ora – conclude il cardinale – ci attende il compito delicato di progettare, con le dovute precauzioni, un cammino comunitario che favorisca un maggior coinvolgimento dei genitori, dei giovani e degli adulti, e la partecipazione all’Eucaristia domenicale».

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