Nella parrocchia di S. Stefano un progetto realizzato anche grazie al contributo della Fondazione di Sardegna
La parrocchia di Santo Stefano, a Quartu, si arricchisce di una preziosa struttura per le attività pastorali: una moderna sala musicale. L’opera è contestualizzata in un progetto iniziato due anni fa e denominato «Le vie della musica». In un quartiere le cui vie sono dedicate prevalentemente ai grandi compositori di tutti i tempi, la comunità ecclesiale si sta facendo promotrice di un’importante iniziativa di grande valore culturale e formativo.
Il covid, purtroppo, ha fermato e rallentato tante iniziative ma, nonostante tutto, il percorso, grazie alla caparbietà del parroco, don Giulio Madeddu, e dei sui collaboratori, è riuscito ad andare avanti.
L’attività concertistica era iniziata nel 2019 ma si sentiva l’esigenza di avviare dei percorsi di formazione musicale che avessero una ricaduta oltre che nel territorio della parrocchia anche su tutto l’ambito cittadino. In questa prospettiva il progetto si è allargato ed è diventato «Le vie della musica – Formazione musicale». Anche la Fondazione di Sardegna ha recepito la positività dell’iniziativa e ha concesso un finanziamento di 12mila euro, a parziale copertura delle spese.
In questi giorni si giunti alla conclusione dei lavori della sala musicale. Si tratta di una struttura ad alte prestazioni professionali che consentirà di mettere a disposizione uno spazio insonorizzato e acusticamente curato, strumenti e attrezzature tecniche e informatiche, non solo per semplici prove musicali, ma anche per la realizzazione di progetti di produzione audio e video. La sala è stata dedicata al giovane beato Carlo Acutis.
«Si tratta di un progetto – sottolinea don Madeddu – che consentirà di promuovere tante iniziative di formazione che vedranno coinvolti ragazzi, giovani e adulti. È un servizio rivolto innanzitutto, ma non solo, a quanti abitano nel territorio parrocchiale in cui le vie sono dedicate prevalentemente a noti musicisti, allo scopo di favorire una maggiore conoscenza delle opere di questi grandi artisti».
Il cuore dell’iniziativa è, dunque, quello di cogliere nella musica un’opportunità di crescita culturale, di svago, di nascita di nuove e mature relazioni e, perché no, di dare spazio ai talenti, talvolta inespressi, di tanti giovani. Le piccole proposte formative già avviate nei mesi scorsi potranno essere ulteriormente qualificate ed estese a un maggior numero di persone non appena le condizioni sanitarie consentiranno le attività in presenza.
© Copyright Il Portico