Ho sempre preferito il termine orientamenti rispetto al termine progetto, ritenendo che un progetto vero e proprio appartenga maggiormente alla vita pastorale di una parrocchia, con le sue persone concrete, le sue iniziative, le sue tradizioni e le sue feste. Analogamente anche le diverse aggregazioni ecclesiali hanno il loro progetto, in genere ben articolato e definito anche nei particolari. Al tempo stesso la vastità e la complessità della diocesi richiedono che vi siano alcune linee comuni, per camminare insieme, per camminare in sintonia con le altre Chiese italiane e soprattutto per vivere una comunione effettiva con la Chiesa universale e con il successore di Pietro, papa Francesco.
Due obiettivi generali vedo particolarmente importanti per i nostri percorsi pastorali: aiutare ogni fedele a nutrirsi costantemente della Parola di Dio scritta, la Sacra Scrittura, e aiutare i laici di ciascuna comunità parrocchiale a prendere coscienza della propria missione, sia nella vita ecclesiale che in quella civile. Di qui l’importanza degli organismi di partecipazione e di comunione come i Consigli pastorali e i Consigli per gli affari economici.
Venendo agli orientamenti di questo anno pastorale vorrei sottolineare in primo luogo che si collocano all’interno di un triennio dedicato ai giovani e precisamente siamo nel terzo anno del triennio, con la gradita sorpresa che ci ha raggiunti lo scorso anno, l’annuncio del sinodo 2018 dedicato proprio ai giovani, alla loro vita di fede e al discernimento vocazionale. Il triennio pastorale in corso fa seguito al precedente, dedicato all’iniziazione cristiana: non è difficile cogliere la continuità e notare che si tratta di un impegno al tempo stesso di evangelizzazione e di accompagnamento educativo, inserito nel percorso scelto dalla Chiesa italiana per il decennio 2010-2020 dedicato alla missione educativa della chiesa. In questo terzo anno la parola guida della pastorale giovanile è la Missione, valorizzando in modo particolare la festa di Pentecoste e il sacramento della Cresima.
Sia lo scorso anno che quest’anno si sottolinea il tema dell’educazione all’amore. Significa in primo luogo scoprire che Dio è amore e solo da lui possiamo imparare ad amare, lui che ci ha amati per primo. Ogni vocazione nella vita è vocazione all’amore e ha bisogno di una educazione che, fin dai primi anni, porti a scoprire il valore del corpo e il valore della sessualità, riconosciuta come dimensione profonda che caratterizza ogni persona. Un’educazione serena e motivata è condizione fondamentale per vivere un amore puro, purificato da ogni egoismo, sia nella vita matrimoniale che nella vita consacrata e in ogni forma di vita.
Affido in modo particolare a Maria il nostro cammino pastorale, mentre si conclude l’anno centenario delle apparizioni mariane di Fatima. Molte parrocchie e gruppi della nostra diocesi sono stati là come pellegrini. Una delle richieste di Maria a Fatima è stata quella di una particolare consacrazione al suo Cuore Immacolato. Numerosi fedeli della nostra regione hanno chiesto a me e agli altri vescovi di celebrare o di rinnovare in questo anno centenario la consacrazione della nostra terra al Cuore Immacolato di Maria. Ho pensato di compiere questo affidamento a Maria il prossimo 8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, in occasione dell’omaggio alla Madonna Immacolata in piazza del Carmine alle 12. Affideremo a Lei la città e la diocesi, il cammino pastorale e in particolare quello dei giovani. Chiedo a tutte le parrocchie di unirsi a me con questo atto di affidamento a Maria. Sarebbe molto bello che venisse compiuto alla stessa ora o almeno in una delle celebrazioni di quel giorno. Con Maria cammineremo sicuri e potremo essere testimoni contagiosi del suo amore e della sua gioia.
Arrigo Miglio + Vescovo
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