Attenzione e tutela delle vittime di abusi

Domenica alle 19 la Veglia nella chiesa di Cristo Re con l’Arcivescovo

(Foto Siciliani- Gennari/Sir)

Attenzione e tutela delle vittime di abusi.

Il 18 novembre si celebra la terza Giornata nazionale per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili.

«La bellezza ferita. “Curerò la tua ferita e ti guarirò dalle tue piaghe” (Ger. 30,17)», è il tema scelto per quest’anno.

Diverse le iniziative promosse a livello nazionale, e anche in diocesi l’attenzione verso questo ambito è sempre alta, grazie soprattutto al prezioso lavoro offerto dal Servizio di tutela dedicato, che coinvolge sacerdoti e laici. 

Per don Michele Fadda, referente del Servizio diocesano, «si tratta di un’espressione della cura della Chiesa italiana, in particolar modo verso le persone che sono state ferite: bambini, ma anche persone vulnerabili vittime di abusi nell’ambito ecclesiale. Un’attenzione mirata alla cura di coloro che hanno sofferto e che ci esorta a prevenire che possano in futuro ripetersi situazioni analoghe».

«Dunque – precisa don Fadda – il Servizio diocesano ha il compito di sensibilizzare su questo tema e contribuire a creare ambienti sicuri».

Il capitolo 30 del libro di Geremia, al quale il tema della Giornata fa riferimento, inaugura una sezione dedicata alla consolazione.

Il Signore chiede al profeta di scrivere su di un rotolo alcune parole, che non potranno più essere cancellate: «Cambierò la sorte del mio popolo» (Ger 30,3).

Si tratta dell’impegno solenne di Dio a cambiare il corso della storia, a trasformare il lutto in gioia, a ricondurre il suo popolo a casa dalla terra d’esilio.

«Il titolo – prosegue don Michele – è veramente suggestivo, perché ci ricorda che gli abusi sessuali e quelli di altro genere, sono terribili e devastanti in ogni ambito sociale. La bellezza ferita ci ricorda proprio questo – sottolinea – il compito della comunità cristiana di condurre verso la bellezza che il Signore ci svela, ma ci esorta anche a non dimenticare fatti terribili come gli abusi».

Questo tipo di ferite nuocciono non solo al corpo ma anche alla psiche, alla maturazione delle piccole vittime e alla loro anima.

«L’indicazione del versetto di Geremia – afferma il referente – apre alla speranza. Nel momento in cui prendiamo coscienza di questo problema nella Chiesa senza voltarci, ma assumendocene le responsabilità, affidandoci alla bellezza di Dio, ecco che si aprono dei cammini».

«Sono i percorsi che rendono possibile la guarigione e l’accompagnamento di chi soffre per queste ferite. Guardano a un futuro, che veda sempre più la possibilità di escludere completamente questo tipo di piaghe dalla nostra realtà ecclesiale, e dalla società in genere, fino ad annullarle».

Venerdì 17 e sabato 18 novembre il Servizio nazionale per la tutela minori della Chiesa italiana, che si occupa di formare i punti territoriali, ha promosso due giornate di studio a Roma: ha lo scopo di approfondire il tema della prevenzione degli abusi, e prevede il primo incontro nazionale di tutti i responsabili dei servizi diocesani e dei centri di ascolto locali.

La seconda invece vedrà tutti i protagonisti del momento di formazione riuniti in San Pietro per pregare insieme.

Maria Luisa Secchi

Attenzione e tutela delle vittime di abusi.

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