Anche Cagliari, dopo Assisi, dice no alla produzione di armi in Italia. Il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che chiede la riconversione dello stabilimento Rwm di Domusnovas, lo sviluppo basato su un’economia non bellica e il lavoro dignitoso.
Il documento chiede di intervenire per la pace, con l’impegno del sindaco, Massimo Zedda, della Giunta e del Consiglio, affinché promuovano azioni di sensibilizzazione al problema delle produzione delle bombe, sollecitando l’applicazione delle legge che vieta la produzione e la vendita di armi ai paesi in guerra.
Dal porto e dell’aeroporto di Cagliari partono infatti le bombe prodotte nel Sulcis.
Italia Nostra presenterà domani un ricorso al Tar contro l’ampliamento dello stabilimento, che oggi occupa 300 persone e che conta di incrementare fino a 500 il numero degli addetti: i responsabili della Rwm vogliono triplicare la produzione di ordigni.
© Copyright Il Portico