Non si ferma l’impegno contro la tratta di persone Prosegue Il prezioso servizio delle Figlie della Carità

Ora che la a pandemia costringe tutti a stare a casa, qualcuno si chiede dove siano le ragazze sfruttate per stare in strada.

«Evidentemente – dice Valentina Sanna, mediatrice interculturale, del progetto “Elen Joy» – le strade sono deserte e questo isolamento, sebbene necessario, potrebbe aggravare la condizione di sfruttamento a cui le ragazze sono soggette, acuendo la condizione di pericolo delle vittime che spesso condividono l’abitazione con gli sfruttatori subendone il costante controllo.

Le persone vittime di sfruttamento, non solo sessuale, ma anche lavorativo e nell’accattonaggio, quindi anche uomini e minori, durante questa emergenza si ritrovano a vivere una condizione di emarginazione estrema perché, confinate nelle loro abitazioni, vedono limitate le possibilità di chiedere aiuto ed uscire dal circuito della tratta. Oltre a non potersi sottrarre fisicamente alle minacce ed ai soprusi degli aguzzini, così come le vittime di violenza domestica, anche chi subisce una sfruttamento e un controllo della propria libertà attualmente non vede via d’uscita perché non può usufruire dei servizi di sostegno classico come gli sportelli d’ascolto o, nel caso del nostro intervento, l’unità mobile di contatto che incontra le persone nei luoghi in cui avviene lo sfruttamento ed offre un ventaglio di servizi caratterizzati dalla presenza, necessari per instaurare una relazione di fiducia.

Il vostro servizio come opera in questa fase e quale risposte cercate di dare ad un fenomeno così complesso e delicato?

In Sardegna la Congregazione delle Figlie della Carità nell’attuazione del progetto «Elen Joy» ha attivato una serie di attività di sostegno e aiuto in diverse forme, anche in collaborazione ad altre associazioni del territorio, come la Caritas, per venire incontro alle molteplici necessità dei beneficiari.

Un intervento specifico per l’azione dell’emersione è l’istituzione di una linea telefonica d’ascolto ad hoc per questo momento d’emergenza che risponde al 351 711 53 44, attiva 24 ore su 24 alla quale chiunque può rivolgersi per chiedere aiuto, informazioni, sostegno.

Il numero risponde in diverse lingue per permettere anche alla popolazione straniera di usufruire direttamente del servizio.

Le circostanze ci impongono di rimodulare il nostro intervento di contatto e di emersione che normalmente si svolge mediante l’attività dell’unità di strada. Attraverso questa iniziativa cerchiamo di ovviare alla distanza obbligatoria con l’obiettivo di creare una relazione di fiducia, tenendo fede al nostro mandato che è quello di fornire assistenza e sostegno, offrire un’alternativa e una possibilità di cambiamento. Questa opzione ci è sembrata la più efficace.

Fortunatamente viviamo in un’epoca in cui è realmente possibile sopravvivere alla lontananza con la tecnologia.  Questo periodo ci sta dimostrando che per tenere vicine le persone lontane ricorriamo a tutti i mezzi a disposizione ed il nostro intento è usare tutto ciò a disposizione per garantire un servizio che opera nell’ambito del sociale, di emergenza nell’emergenza.

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