Cristiani e musulmani sono testimoni di speranza

Messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso per il Ramadan

Cristiani e musulmani sono testimoni di speranza

«Siamo lieti di presentarvi i nostri auguri fraterni per un mese ricco di benedizioni divine e crescita spirituale».

«Digiuno, preghiera, elemosina e altre pratiche pie, ci avvicinano a Dio nostro Creatore  e a tutti coloro con i quali viviamo e lavoriamo, aiutandoci a continuare il cammino sulla strada della fraternità». 

Inizia così il Messaggio che il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso indirizza a musulmani per il Ramadan e «Id al-Fitr». 

«Nel corso di questi lunghi mesi di sofferenza, ansia e dolore, specialmente nei periodi di lockdown – si legge nel documento – abbiamo percepito il bisogno di assistenza divina, e di espressioni e gesti di solidarietà fraterna, come una telefonata, un messaggio di sostegno e di conforto, una preghiera;»

«Un aiuto per acquistare medicine o cibo, un consiglio, e in  parole semplici, la sicurezza di sapere che accanto a noi ci sia qualcuno nel momento del bisogno».

«L’assistenza divina – prosegue ancora il testo vaticano – è necessaria e ricercata soprattutto in circostanze come quelle attuali della pandemia, è molteplice: misericordia divina, perdono, provvidenza e altri doni spirituali e materiali».

«Eppure, ciò di cui abbiamo davvero più bisogno di questi tempi, è la speranza, ed è per questo che riteniamo opportuno condividere con voi alcune riflessioni su questa virtù».

La Speranza

«La speranza scaturisce dalla nostra convinzione che problemi e prove abbiano un senso, un valore e uno scopo, per quanto da parte nostra sia difficile o impossibile capirne la ragione o trovare una via d’uscita».

«La speranza porta con sé la convinzione della bontà presente nel cuore di ogni persona».

«Spesso, in situazioni di difficoltà o disperazione, l’aiuto e la speranza che esso porta con sé, arrivano da dove meno ce lo aspetteremmo».

La fraternità umana, con le sue numerose manifestazioni, diventa così sorgente di speranza per tutti, specialmente per tutti i bisognosi».

I fattori contro la speranza

«Siamo pure coscienti – si legge ancora – che esistono fattori avversi alla speranza: la mancanza di fede nell’amore e nella cura di Dio;

la perdita di fiducia nei nostri fratelli e sorelle; il pessimismo; la disperazione e il suo opposto infondato, la presunzione;

generalizzazioni ingiuste basate sulle proprie esperienze negative e così via.

Ci si deve opporre efficacemente a questi pensieri, atteggiamenti e reazioni nocivi, per rafforzare la speranza in Dio e la fiducia in tutti i nostri fratelli e sorelle».

L’auspicio

«Noi, cristiani e musulmani, siamo chiamati a essere portatori di speranza per la vita presente e futura, e testimoni, costruttori e riparatori di questa speranza specialmente per coloro che vivono difficoltà e disperazione».

«Come segno di fraternità spirituale, vi assicuriamo la nostra preghiera, formulando i migliori auguri di un Ramadan pacifico e fruttuoso e di un gioioso “Id al-Fitr”».

RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright Il Portico