Cuori ardenti, piedi in cammino per la missione

Con la Veglia di domenica inizia l’Ottobre missionario il tempo della missionarietà

Ci prepariamo a vivere ancora una volta il mese di ottobre, come un tempo speciale di sensibilizzazione delle nostre comunità cristiane, affinché partecipino e si facciano carico della missione universale della Chiesa.

Il tema scelto da Papa Francesco per la 97ma Giornata Missionaria Mondiale «Cuori ardenti, piedi in cammino», richiama l’esperienza dei discepoli di Emmaus e intende trasmettere il DNA della prima autentica esperienza di missionarietà descritta dall’evangelista Luca.

Siamo al centro dell’esplosione missionaria della Chiesa: non c’è nessun mandato missionario esplicito di Gesù, solo «cuori ardenti» che non riescono a rimanere chiusi in una casa, che non temono le ombre della sera né le tenebre che incombono. 

Sono cuori che hanno un bisogno impellente di «uscire» per narrare quell’incontro vissuto nel cammino verso Emmaus: un incontro sconvolgente, fatto di Parola che trafigge e di Pane spezzato che apre gli occhi.

Un evento emozionante e destabilizzante che li fa passare da uno stato cardiaco tristemente piatto alla «tachicardia» di una corsa irrefrenabile.

Toccati dal fuoco vivo del Risorto i due discepoli diventano schegge infiammate dall’Amore «fino alla fine», pronti ad affrontare nuovi cammini nonostante il buio.

Non si può silenziare l’unica grande notizia degna di essere raccontata che porta in sé vita nuova e speranza vera.

Per questo, esplicita il Papa nel suo messaggio, «tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo. I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile» (Evangelii Gaudium, 14).

Non si tratta di una dottrina da predicare né di una ideologia da diffondere, ma di narrare l’esperienza vissuta, quella di averlo riconosciuto «nello spezzare il pane» (Lc 24,35). 

Il Papa, inoltre, ci ricorda che «un semplice spezzare il pane materiale con gli affamati nel nome di Cristo è già un atto cristiano missionario. Tanto più lo spezzare il Pane eucaristico che è Cristo stesso è l’azione missionaria per eccellenza, perché l’Eucaristia è fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa».

L’attuale mese missionario trova il suo apice nella celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale del 22 ottobre.

In tale giornata, ogni comunità cristiana si unisce spiritualmente a tutti i missionari inviati nel mondo ad annunciare il Vangelo fino agli estremi confini. 

Attraverso la preghiera e la raccolta di offerte a favore delle Pontificie Opere Missionarie, ogni parrocchia che celebra l’Eucarestia intercede per l’opera missionaria e contribuisce al sostegno di tutti i missionari sparsi nel mondo e di tutte le comunità più povere di mezzi, quelle che vivono in situazioni di assoluta minoranza e quelle che soffrono persecuzioni.

Celebreremo in questo mese nella nostra Diocesi quattro veglie missionarie: a Cagliari, Sanluri, Elmas e San Vito. 

Il nostro Arcivescovo presiederà quella del 20 ottobre che si svolgerà nella parrocchia di Santa Lucia a Cagliari. In questi momenti manterremo vivo il fuoco della missione «grazie all’impegno di ciascuno e con la preghiera per le vocazioni missionarie».

Padre Gian Paolo Uras – Direttore Centro Missionario diocesano

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