Elezioni: otto comuni della diocesi chiamati alle urne Solo ad Assemini è possibile il ballottaggio

elezioniAssemini, Decimomannu, Donori, Furtei, Maracalagonis, Ortacesus, Senorbì e Villaspeciosa, sono i comuni della diocesi chiamati a rinnovare le amministrazioni comunali.

Assemini è il centro più popoloso ed è probabile che si vada al ballottaggio il 24 giugno. Cinque i candidati sindaci: Sabrina Licheri (M5S), Francesco Lecis (Pd), Francesco Consalvo per la civica Democratici Progressisti per Assemini, Irene Piras di Progetto Libera Assemini, e Antonio Scano per la coalizione di centrodestra, arricchita dalla lista Proposta Civica e dal patto Lega-Psd’Az.

Maurizio Meloni è l’unico candidato a sindaco di Donori, e verrà eletto se il 50 per cento più uno degli aventi diritto si recherà al seggio.

Tre invece le liste che si contenderanno il comune di Maracalagonis: Mario Fadda, sindaco uscente, Gregorio Contini ed Elisabetta Melis. Cristian Vargiu è invece il candidato a sindaco del Movimento 5 stelle a Decimomannu, e dovrà vedersela contro quella uscente, Anna Paola Marongiu,

A Ortacesus si rinnova la sfida tra il primo cittadino Mereu (alla ricerca del suo terzo mandato consecutivo) e la rappresentante dell’attuale gruppo di opposizione Maria Carmela Lecca.

Una sola lista invece a Furtei per le elezioni con candidato sindaco Nicola Cau, tre quelle presentate a Senorbì: l’uscente Adalberto Sanna, Marco Basciu lista civica come pure Alessandro Pireddu a capo di un’altra lista civica

Infine due le liste presentate a Villaspeciosa una con candidato sindaco Gianluca Melis, l’altra guidata da Alice Aroni.

Da segnalare che si vota in altri trenta comuni dell’Isola mentre in cinque paesi continuerà a gestire l’amministrazione pubblica un commissario prefettizio, visto che non sono state presentate né liste né tanto meno candidati.

Segno di un malessere che circola e di un deficit di democrazia che dovrebbe far riflettere tutti. Amministrare un comune significa mettersi al servizio dei propri concittadini: i sindaci sono il primo interlocutore al quale le persone si rivolgono, ma troppo spesso hanno le mani legate da vincoli finanziari e burocratici che frenano la  possibilità di dare risposte in tempi rapidi ai bisogni della gente.

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