Le scuole paritarie della Sardegna chiedono più attenzione. Lo hanno fatto in una conferenza stampa a Cagliari.
Tutte le sigle alle quali aderiscono gli istituti si sono ritrovate per formulare proposte concrete.
Ecco le principali
Istituire un tavolo tecnico permanente della parità presso l’Assessorato Regionale e presso l’Ufficio Scolastico Regionale, convocato regolarmente, al fine di analizzare i problemi e formulare proposte concrete e realizzabili.
Intervenire con un contributo straordinario a sostegno delle scuole paritarie, da discutere e concertare fra le parti, in considerazione del loro ruolo pubblico e del mancato introito di una parte considerevole della retta, durante il periodo di chiusura a causa della pandemia.
Studiare una Legge Regionale sul Buono Scuola, già presente in varie forme in otto regioni italiane, perché sia fattivamente assicurato anche ai cittadini sardi la libertà di scelta educativa, sancita dall’art. 30 della Costituzione Italiana. Obiettivo del legislatore dovrebbe essere quello di mantenere un servizio educativo e di istruzione efficace, pluralista e di qualità.
Restituire valore all’art.1 della L.R. 31/1984, rifinanziando i corrispondenti capitoli di bilancio e ripristinando le varie linee di intervento. Negli ultimi vent’anni, purtroppo, le risorse finanziarie utilizzate per questi obiettivi si sono andate via via riducendo, fino a concentrarsi quasi del tutto – e tuttavia in misura assolutamente insufficiente – nell’ambito della scuola dell’infanzia.
Infine chiedono siano messi in atto questi interventi necessari a dare stabilità al settore delle Scuole Pubbliche Paritarie e degli Istituti Educativi, perché il futuro possa essere programmato con sicurezza e lungimiranza.
Secondo i responsabili l’emergenza sanitaria ha acuito le grosse difficoltà economiche, già presenti nell’isola: tante famiglie sono di fronte a perdita di lavoro, cassa integrazione, diminuzioni molto importanti del fatturato.
Queste famiglie non sono più in grado di pagare la retta scolastica, sulla quale si poggia il bilancio delle scuole paritarie, dato che i contributi ordinari coprono solo una piccola percentuale dei costi.
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