«Una delle iniziative che la parrocchia ha voluto realizzare in occasione dei cinquant’anni dalla sua fondazione». Così padre Antonio Miscali, parroco di Nostra Signora del Carmine a Cagliari, parla del prossimo arrivo dello scapolare di san Giovanni Paolo II, che dal 17 al 18 novembre sarà nella chiesa di viale Trieste.
«L’idea – prosegue il parroco – nasce dalla profonda devozione che come è noto legava Wojtyla alla Vergine del Carmine. Si dice che mentre venisse portato in ospedale, dopo l’attentato in piazza san Pietro, il Papa avesse esplicitamente chiesto di lasciargli indosso lo scapolare che portava sempre con lui. Segno del legame tra lui e la Madonna del Carmine. Per una parrocchia come la nostra era dunque normale avere questa reliquia».
La figura di san Giovanni Paolo II è molto cara ai giovani e alla famiglia del Carmelo. «Io stesso – dice padre Miscali – ho il ricordo della Veglia a Tor Vergata nel 2000 come di un momento di grande fede, vissuto da una moltitudine di giovani che in quel Papa riconoscevano una guida».
Parlare di Giovanni Paolo II significa quindi raccontare di un Papa che aveva un rapporto privilegiato con i giovani. «Questo rapporto – specifica padre Antonio – ha visto il suo culmine con le Giornate Mondiali della Gioventù, “invenzione” di san Giovanni Paolo II. Un’attenzione che la Chiesa continua ad avere come dimostra il Sinodo che si è appena concluso, con tanti Vescovi pronti ad ascoltare e a condividere le istanze dei giovani presenti ai lavori. Le catechesi e la preparazione all’arrivo delle reliquie sono incentrate proprio sull’Instrumentum laboris del Sinodo».
Nello specifico nei due giorni nei quali la reliquia sarà in città la comunità vivrà intensi momenti di preghiera, ascolto, catechesi e condivisione.
Il 17 novembre, nel pomeriggio, l’arrivo della reliquia, accolta nella chiesa parrocchiale, dove verrà recitato il Rosario con le litanie carmelitane e la Messa presieduta dal parroco.
Alle 20 la Veglia di preghiera con l’imposizione dello scapolare. «Per l’occasione – riprende il parroco – abbiamo voluto invitare anche altre famiglie religiose presenti in città con i loro giovani: dai salesiani ai francescani, perché anche loro possano vivere un momento di preghiera alla presenza di questo simbolo legato ad una figura che ha molto amato i giovani: è stato Wojtyla a dare nuovo slancio alla presenza nella Chiesa dei ragazzi, credendo fortemente in loro».
Alla fine della Veglia chi vorrà potrà ricevere l’imposizione dello scapolare. Domenica 18 novembre invece alla Messa delle 11, dedicata ai bambini, sarà possibile ricevere l’imposizione delle reliquia. «È un modo – conclude il parroco – per affidare i bambini e l’intera comunità parrocchiale alla protezione di Maria, come Giovanni Paolo II ha insegnato al mondo».
Dopo la Messa vespertina di domenica la reliquia lascerà quindi la città.
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