Cagliari ha celebrato il patrono, San Saturnino. Lo ha fatto come di consueto con la Messa nella basilica paleocristiana dedicata al Santo presieduta dall’arcivescovo, Arrigo Miglio, e concelebrata con il vescovo emerito di Nuoro, monsignor Mosè Marcia e il clero cittadino.
Alla presenza dell’autorità civili e militari l’Arcivescovo nel corso dell’omelia ha sottolineato il valore della santità del martirio. «San Saturnino – ha detto – è un vincitore come tutti i martiri, e in Sardegna gli esempi ci sono, uno è Sant’Efisio».
Il Santo era un giovane, per cui monsignor Miglio si è chiesto cosa i giovani chiedano agli adulti. «Penso – ha specificato – che continuino a chiedere una testimonianza coerente e leale di vita. Lo chiedono a tutti noi, clero e laici. Ci chiedono una testimonianza che non contraddica i valori che cerchiamo di trasmettere nel nostro impegno educativo. Vogliamo mettere i giovani di questa città sotto la speciale protezione del martire e della Madonna di Bonaria, per la quale è iniziato un anno giubilare: i 650 anni dell’arrivo della Vergine, oserei dire naufraga, dopo una traversata fortunosa. Lei ci invita ad avere una accoglienza che non si stanca mai e sia sempre impegno concreto di integrazione».
Al termine della celebrazione, animata dalla «Polifonica Kalaritana», diretta da monsignor Gianfranco Deisso, il «Collegium Karalitanum» ha proposto tre brani del suo repertorio.
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