L’invito dell’Arcivescovo a 100 giovani presenti in Seminario
Non abbiate paura di percorrere nuove strade.
«Non abbiate paura di percorrere le vostre strade, perché Cristo cammina con voi!».
È così che monsignor Baturi ha esortato più di 100 giovani che nel pomeriggio di domenica scorsa, nell’Aula magna del Seminario arcivescovile, si sono ritrovati per riflettere e confrontarsi sul tema della strada, accompagnati dal Vangelo dei discepoli di Emmaus.
La strada infatti non è solo un luogo fisico, ma anche esistenziale, tipicamente giovanile, terreno di incontri e di scontri, di cambi di rotta, di sogni e ambizioni.
Ci vuole però il coraggio di percorrere strade nuove, non ancora battute, con l’entusiasmo di chi testimonia ciò che di buono, di vero e di bello ha incontrato sulla strada vissuta.
Come ha infatti sottolineato l’Arcivescovo, «i rapporti sono veri solo quando si aprono alla possibilità di un racconto», proprio come è accaduto ai discepoli che, rattristati, facevano ritorno a Emmaus, percorrendo quella stessa strada che prima era stata il punto di partenza per seguire Gesù, e poi diventa il luogo di ritorno dalla delusione.
Quell’incontro, esperienza viva di Lui, cambia il loro cuore e, di conseguenza, la loro destinazione: smettono di fuggire ed iniziano a camminare.
In questo modo la destinazione, che spesso sembra un miraggio, può diventare meta.
In un tempo forte come la Quaresima è bello ritrovarsi e confrontarsi su temi così decisivi: essa può davvero essere tempo favorevole per convertire la nostra rotta.
Assorbiti dagli affanni quotidiani è spesso difficile trovare il tempo di fermarsi lungo il percorso, come ad una stazione di servizio, e guardare con gratitudine la strada percorsa e con entusiasmo quella ancora da percorrere.
Così i lavori in piccoli gruppi sono stati occasioni di confronto costruttivo, di conoscenza di realtà diverse e condivisione.
La giornata si è conclusa con un momento di penitenziale, durante il quale abbiamo affidato a Lui il nostro cammino verso la Pasqua, con la preghiera e la confessione.
Partendo dalle nostre delusioni, le abbiamo consegnate al Signore riponendo un grano di incenso nel turibolo, come gesto di adorazione nei confronti di Colui che riaccende la speranza.
Il lavoro sinergico degli uffici diocesani di pastorale giovanile, vocazionale ed universitaria è esperienza viva e concreta di cosa significa camminare insieme: la certezza di non essere soli e di poter contare sui compagni di viaggio riempie il cuore di gioia, proprio come accade ai discepoli di Emmaus che «si aprono alle infinite possibilità che la strada riserva».
Solo così, anche il cuore più duro e deluso può trasformarsi in un cuore che arde.
Non abbiate paura di percorrere nuove strade.
Elena Lao
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