Il 10 gennaio prende il via la pratica di preghiera per il Santo taumaturgo
Nove mercoledì in onore di San Salvatore da Horta.
Prenderà il via il prossimo 10 gennaio nella chiesa di santa Rosalia, nel quartiere Marina di Cagliari, la pratica dei Nove mercoledì solenni in onore di san Salvatore da Horta, in preparazione alla festa del taumaturgo della Sardegna, prevista il 18 marzo.
«La tradizione deriva da uno dei miracoli operati del Santo», spiega padre Simone Farci, dell’Ordine dei Frati Minori e rettore del Santuario a lui dedicato.
«Una donna cagliaritana, ormai in fin di vita per i dolori della gravidanza, ricette la visita di san Salvatore che non solo la rassicurò della sua guarigione, ma le promise, con la sua intercessione, che il figlio sarebbe nato sano.
«Il giorno dopo il santo, recatosi dalla donna, le chiese di visitare, dopo la morte la sua tomba per nove mercoledì consecutivi, pregando e accendendo nove lampade alla Madre di Dio con la promessa di avere, in futuro, gravidanze in buona salute».
«Così avvenne e la devozione dei “Nove Mercoledì” si diffuse dal convento di Santa Maria del Gesù da Cagliari al mondo intero, grazie agli altri miracoli operati dal Santo».
Il programma di celebrazioni prevede fino al prossimo 6 marzo ogni mercoledì alle 8.15 la recita delle lodi mattutine e la santa Messa.
Al mattino dalle 9 alle 11.30 e il pomeriggio dalle 16.30 alle 18.30, i frati saranno a disposizione per le confessioni.
Alle 17.15 la recita del santo Rosario a cui seguiranno i vespri e la celebrazione eucaristica con la preghiera al Santo e il canto del Responsorio.
Ogni mercoledì la Messa pomeridiana sarà presieduta e predicata da diversi religiosi e sacerdoti.
Sono previste anche tre celebrazioni dedicate in modo particolare ai giovani, presiedute dai frati del convento cittadino di san Mauro in programma rispettivamente il 17 gennaio, il 21 febbraio e il 13 marzo tutte con inizio alle 19.
«Per tutti i fedeli che praticano i nove mercoledì nel nostro santuario – conclude padre Simone – per indulto della Sacra Penitenzieria Apostolica, è possibile ottenere l’indulgenza plenaria alle solite condizioni quali la recita del Padre Nostro e del Credo nel santuario, pregare secondo le intenzioni del Papa, la confessione e la Comunione Eucaristica».
Fabio Figus
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