Il lavoro, soprattutto in questo tempo di perdurante crisi, non è facile da trovare e né da mantenere. Per i cittadini appartenenti a fasce sociali svantaggiate tale difficoltà si dimostra ancora più consistente.
È il caso dei soggetti in stato di detenzione, in favore dei quali sono state recentemente previste alcune disposizioni volte ad proficuo reinserimento sociale, attraverso un graduale ed efficace processo di inclusione lavorativa. Il trattamento rieducativo previsto dal sistema penitenziale individua nell’interazione con l’ambiente esterno ed in particolare nella pratica lavorativa uno straordinario strumento di reale integrazione con il territorio e la comunità di riferimento, anche in vista di una significativa riduzione dei casi di recidiva del reato.
In questa direzione va il recente accordo procedimentale siglato tra l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro e la Casa Circondariale di Cagliari.
L’accordo prevede, infatti, la sperimentazione di un servizio, attivo all’interno della struttura di reclusione, denominato Sportello Info-Lavoro, i cui operatori realizzeranno azioni di informazione, orientamento, formazione e tutoraggio, finalizzati alla definizione di percorsi di reinserimento lavorativo e sociale. In questo senso il raccordo con il tessuto economico e produttivo locale si rivela necessario e strategico. Questo progetto di integrazione partirà dalla possibile fruizione anticipata in sede intramuraria dei servizi erogati dal Centro per l’Impiego che, sulla base dell’accordo raggiunto, potranno essere forniti subito ai soggetti in esecuzione penale. Ciò permetterà ai detenuti «dimittendi», ai reclusi che possono usufruire di misure alternative o a quanti abbiano terminato di scontare la propria pena di costruirsi preventivamente un significativo bagaglio di conoscenze e competenze funzionali.
In un altro accordo firmato tra l’Aspal Sardegna e la Procura della Repubblica di Cagliari è stato sancito l’impegno per la realizzazione di un progetto di inserimento lavorativo di soggetti in stato di detenzione e di soggetti svantaggiati dell’area penale. L’iniziativa, che si spera densa di risultati e di possibili ulteriori effetti positivi, avrà come oggetto l’attività di dematerializzazione degli atti afferenti alla Amministrazione penitenziaria
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