Pellegrini per essere testimoni di Cristo La delegazione diocesana guidata dal Vescovo ha visitato le basiliche vaticane e le catacombe, partecipando anche all’Udienza con il Papa

pellegrini-roma«Un pellegrinaggio ricco di fede e di amicizia». È con queste parole che si potrebbe riassumere la partecipazione di una delegazione della diocesi di Cagliari, guidata dal vescovo Arrigo Miglio, in pellegrinaggio a Roma, in occasione del Giubileo della Misericordia voluto da papa Francesco.

Il pellegrinaggio è iniziato nel primo mattino di venerdì 9 settembre quando una trentina di persone, provenienti da diverse parrocchie, si sono radunate per iniziare il viaggio verso Roma

Il primo momento chiave del cammino è stata la visita e la preghiera sulla tomba dell’apostolo Paolo e la celebrazione della santa Messa nell’abbazia delle Tre Fontane.

Nel pomeriggio si è intrapreso il cammino per attraversare la Porta Santa nella basilica di san Pietro. Percorrendo da Castel Sant’Angelo la via della Conciliazione, fortunatamente sotto il sole che ha risparmiato i partecipanti dalla torrenziale pioggia annunciata dalle previsioni, si è avuta la possibilità di vivere appieno l’esperienza del pellegrinaggio e della preghiera, fino ad arrivare alla Porta Santa, simbolo dell’abbraccio e della Misericordia del Padre, che tutti accoglie tra le sue braccia.

Il cuore dell’esperienza romana è stata la giornata di sabato nella quale si è partecipato, insieme ad altri ventimila fedeli, all’udienza generale tenuta da papa Francesco.

Una giornata iniziata prestissimo, così da riuscire ad entrare in piazza San Pietro e vivere al meglio l’udienza, nella quale il Papa ha rivolto a tutti i presenti un invito a diventare cristiani pieni di gioia per essere messaggeri dell’amore di Dio. Nel pomeriggio le visite poi alle basiliche di san Giovanni in Laterano, dove si sono rinnovate le promesse battesimali, e di santa Maria Maggiore, con la celebrazione della messa nella quale il Vescovo ci ha spronato a sentirci come la donna della parabola del Vangelo che cerca con impegno la moneta preziosa perduta. «Ciascuno ─ ha detto monsignor Miglio ─ sia come lei e ricerchi con impegno il Signore e lo faccia diventare il tesoro prezioso, che ci dà l’occasione di fare festa e di renderci capaci della vera gioia da condividere».

La giornata conclusiva di domenica è stata dedicata, al mattino, alla visita delle catacombe di san Callisto e alla celebrazione della messa. Anche qui Miglio ha lasciato un pensiero, invitando tutti alla riflessione, prendendo spunto dalla figura del figlio maggiore della parabola evangelica, con un interrogativo sul modo di accogliere da parte nostra il prossimo. Infine anche un augurio a tutti i partecipanti: quello di riportare a chi avrebbero incontrato, una volta rientrati, l’esperienza del pellegrinaggio e del Giubileo della Misericordia, per diventare, nel nostro piccolo, veri testimoni di Dio nelle nostre parrocchie e nelle nostre case.

Il pellegrinaggio si è concluso con la visita al Santuario del Divino Amore dove si è varcata anche lì la Porta Santa.

Al rientro qualche viso stanco ma anche la felicità per aver condiviso un’esperienza unica di Chiesa.

Il pellegrinaggio ha accresciuto, in ciascuno dei partecipanti, la consapevolezza di essere parte non solo della Chiesa universale ma anche di quella piccola porzione che è la diocesi.

L’essere pellegrini è per il cristiano una condizione che, in particolar modo in questo Anno Santo, deve essere maggiormente messa in evidenza e vissuta con intensità, come accaduto nei giorni scorsi ai partecipanti al pellegrinaggio. A loro ora spetta il compito di trasmettere quanto vissuto nelle realtà dove operano, con quell’atteggiamento indicato dal Vescovo commentando la liturgia di domenica scorsa.

Walter Onano

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