Riaperta la parrocchiale di Guamaggiore

La chiesa era stata chiusa nel 2017 per urgenti lavori

Riaperta la parrocchiale di Guamaggiore.

Con la celebrazione presieduta dall’Arcivescovo è stata riaperta al culto la parrocchiale di Guamaggiore, dedicata a san Sebastiano martire. 

Era il 6 novembre del 2017 quando la chiesa fu chiusa al culto per dissesti statici.

Un anno dopo fu avviata la procedura per richiedere un finanziamento alla CEI, a valere sui fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica, per un totale di 401.439,46 euro, così ripartiti: 234.439,45 euro di fondi CEI utilizzati per spese tecniche e lavori, curati dal progettista e direttore dei lavori, l’architetto Terenzio Puddu.

Gli altri 167mila euro di fondi comunali, con finanziamento della Regione, per quei lavori affidati alla progettazione e direzione dello Studio «Spai» dell’architetto Ancilla Serafini e l’ingegner Massimiliano Piras, tutte somme comprensive di IVA.

Con i fondi CEI sono stati rifatti tutti gli intonaci interni ed esterni a base di calce idraulica, tinteggiatura, nuovo pavimento a scacchiera, smontaggio e ri-montaggio degli altari laterali e del fonte battesimale, restauro della volta gotica del presbiterio. 

Con quelli aggiuntivi del Comune è stato possibile completare la parte terminale del campanile ripristinando il manto in tegolini a squama di pesce e il restauro della balaustra barocca in marmi policromi.

Con i fondi regionali e comunali è stato anche eseguito il consolidamento delle fondazioni, delle murature e delle volte lesionate dai cedimenti.

I lavori furono affidati nel luglio del 2020, con consegna a metà giugno del 2023, di fatto un cantiere realizzato in pieno periodo Covid.

Lunedì scorso la celebrazione con alcuni sacerdoti e presieduta da monsignor Baturi, con la quale la parrocchiale è stata riconsegnata alla comunità.

Una carenza che ha segnato i fedeli del centro della Trexenta, che però ora possono ammirare nello splendore la chiesa edificata nel XVI secolo, da sempre centro della religiosità degli abitanti del borgo agricolo.

R. C. 

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