«Non lasciatevi vivere, ma prendete nelle vostre mani la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro!».
E’ forse una delle frasi più significative per i giovani che hanno avuto la fortuna di ascoltare Karol Wojtyła, papa Giovanni Paolo II, oggi Santo.
Un secolo fa, il 18 maggio, nasceva a Wadowice città della Polonia meridionale. Rimasto orfano di madre e poi di padre, lavorò, fu attore e autore di teatro, prima di scegliere la vocazione sacerdotale.
Ordinato sacerdote nel 1946, fu vescovo nel 1958 e cardinale nel 1967, nel 1978 diventa il primo pontefice polacco della storia e il primo proveniente da un Paese di lingua slava.
Uno dei più lunghi pontificati della storia dal 1978 al 2003.
Innumerevoli e di grande spessore le pubblicazioni durante i 27 anni di pontificato e molte le prese di posizioni che suscitarono dibattiti e critiche, diverse anche all’interno della Chiesa.
Per la Sardegna resta indelebile la visita nell’ottobre del 1985. Diverse tappe, una anche in miniera, e il discorso ai giovani nel largo Carlo Felice prima del rientro in Vaticano.
«Con voi, vicino a voi – aveva detto Giovanni Paolo II – a me sembra non si possa parlare di conclusione, quanto piuttosto di continuazione della mia permanenza nell’Isola, perché son sicuro che conserverete a lungo il ricordo di questo nostro incontro, lo rievocherete anche con i vostri coetanei e amici, e soprattutto ripenserete alle mie parole ed esortazioni, studiandovi di approfondirle e di farne tesoro».
«Sono parole ed esortazioni che sgorgano dal profondo del mio cuore e che vi rivolgo con tanta fiducia – come ho già fatto in passato con altri gruppi di giovani come voi, in Italia e in altre Nazioni -, perché conto sulla vostra generosità e sulla serietà del vostro impegno di vita».
Qui il testo del discorso completo
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