Serve un colpo d’ala, un risveglio collettivo

C’è bisogno di persone disponibili ad occuparsi nel bene comune

Riprendiamo le pubblicazioni nei giorni che precedono la celebrazione del Concistoro, nel quale il Papa creerà cardinale l’arcivescovo emerito, Arrigo Miglio.

Seguiremo l’evento con i nostri mezzi di comunicazione e ve ne daremo debitamente conto. 

Ci eravamo lasciati a luglio con l’auspicio che fosse un tempo di riposo ma soprattutto un periodo di relativa tranquillità, anche nella vita politica.

Invece il caldo torrido di luglio, oltre agli incendi e la siccità con nefaste conseguenze sull’agricoltura, ha liquefatto la compagine governativa e il 25 settembre andremo al voto.

Una scelta per molti incomprensibile, specie oltre i confini nazionali. 

In questo senso appaiono importanti gli appelli di diversi soggetti circa la necessità di un risveglio collettivo.

«Serve un colpo d’ala, un risveglio collettivo di quelle forze sane del Paese che in questi anni, alla politica hanno preferito l’impegno civile e sociale ma che rischiano di rimanere soffocate o abbandonate da una politica che non le riconosce e che spesso le strumentalizzano».

«Ci sono tante persone (soprattutto giovani) che pure nella fatica cercano di agire di pensare bene, trovare soluzioni adatte al nostro tempo, immaginare il mondo che non c’è». 

È l’appello del Comitato delle Settimane sociali pubblicato sul quotidiano «Avvenire» lo scorso 29 luglio, al quale sono seguiti i richiami del cardinal Matteo Zuppi e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla responsabilità in un momento difficile per il nostro Paese.

Sempre il quotidiano «Avvenire» ha pubblicato l’appello della società civile dal titolo «Ecco l’alleanza che serve al Paese».

«Siamo consapevoli – si legge – sia della rilevanza e dell’eccezionalità di questa fase storica che dei rischi connessi a questo delicato passaggio verso le prossime elezioni, per questo vogliamo a nostro modo scendere in campo ed essere protagonisti di questa stagione rendendo chiare e manifeste le nostra proposte, invitando così le forze politiche a una competizione virtuosa».

Serve un colpo d’ala.

«Sembrano parole e prospettive lontane dalla realtà – scrive Paolo Bustaffa dell’Agenzia Sir – soprattutto da una realtà politica che incoraggia più l’astensionismo che la partecipazione».

«Parole – ricorda Bustaffa – che invece indicano un percorso di rinascita: le proposte non vengono dalla teoria ma dall’esperienza viva sul territorio a contatto con persone, famiglie, comunità, imprese, istituzioni, volontariato».

«Ai primi posti la cura della persona, la sussidiarietà, il consumo e il risparmio responsabili, la sfida climatica ed ecologica, il welfare e la sanità, la politica europea».

La società civile, o società reale, sceglie di scendere in campo, di reagire alle crisi e alle delusioni con scelte, metodi e linguaggi diversi da quelli che stanno caratterizzando il confronto in campagna elettorale».

«È un passo impegnativo – ricorda l’ex direttore dell’Agenzia – ma è un passo possibile perché nella sua storia di bene e di verità la società civile trova motivazioni e competenze per rianimare la politica e la democrazia». 

«Viene quindi proposto un percorso di relazioni e connessioni – conclude Bustaffa – per ricostruire il pensare e l’agire per il bene comune, senza la presunzione di essere superiori o capaci di sostituire la classe politica ma con la volontà di intessere un dialogo critico e nel contempo propositivo». 

Roberto Comparetti

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