Un futuro da costruire con migranti e rifugiati

Venerdì 16 settembre convegno all’Università, domenica la Messa a Bonaria

«Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati. “La carta di Firenze per costruire il futuro”».

Su questo viaggia il convegno che l’Ufficio diocesano «Migrantes» e la Caritas diocesana organizzano per domani pomeriggio alle 16.30, all’Università di Cagliari, alla presenza, tra l’altro, del cardinal Gualtiero Bassetti, già presidente della Conferenza episcopale italiana.


Il riferimento dell’incontro è alla «Carta di Firenze», al convegno «Mediterraneo frontiera di pace», un sinodo mediterraneo, proseguimento del percorso avviato a Bari, dove hanno trovato spazio preghiera e iniziativa, «il binomio lapiriano di contemplazione e azione» è stato definito in apertura dei lavori, per rilanciare il ruolo delle città e delle Chiese davanti alle sfide che mettono in crisi il nostro presente.

«Per recuperare, aveva detto il Cardinal Bassetti in apertura della sua prolusione, il «respiro mediterraneo»: lo spirito dei popoli mediterranei, il modo in cui essi, storicamente e naturalmente, affrontano e superano le difficoltà, attraverso il dialogo, la comunione, la solidarietà, verso la costruzione e la difesa della pace mondiale».

«Di questo oggi c’è bisogno alla luce delle notizie che raccontano la crescita esponenziale di persone che nel mondo lasciano casa propria per fuggire da guerre, fame e violenza di ogni tipo».

Domenica prossima, 25 settembre ricorre, al 108esima Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato.

Francesco nel suo messaggio ricorda come «la città futura è una “città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso” (Eb 11,10). Il suo progetto prevede un’intensa opera di costruzione nella quale tutti dobbiamo sentirci coinvolti in prima persona. Si tratta di un meticoloso lavoro di conversione personale e di trasformazione della realtà, per corrispondere sempre di più al piano divino».

«I drammi della storia – scrive ancora il Papa – ci ricordano quanto sia ancora lontano il raggiungimento della nostra meta, la Nuova Gerusalemme, “dimora di Dio con gli uomini” (Ap 21,3). Ma non per questo dobbiamo perderci d’animo. Alla luce di quanto abbiamo appreso nelle tribolazioni degli ultimi tempi, siamo chiamati a rinnovare il nostro impegno per l’edificazione di un futuro più rispondente al progetto di Dio, di un mondo dove tutti possano vivere in pace e dignità».

Una scelta già indicata anche dal cardinal Bassetti a Firenze. «Non si può smettere di sperare – aveva detto il porporato – quando la posta in gioco è la salvezza dell’umanità, perché, nell’era atomica, è questo il bene che una guerra mette in pericolo».

Difficile parlare di questi temi in un tempo nel quale le emergenze sembrano non aver fine: pandemia, guerra, povertà segnano i nostri giorni ma «l’ascolto e l’aiuto reciproco sono le guide che conducono fuori dalla crisi» ricordava a Firenze il cardinale.

Fondamentale appare il ruolo della Chiesa.

«Ciascuno dei Vescovi partecipanti – aveva detto monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes – è responsabile di una comunità religiosa e laddove opera, specialmente se in contesti di conflitto, può farsi testimone di pace. Ma anche sulla sponda nord del Mediterraneo i Vescovi sono chiamati ad educare alla pace, come dice il Papa, alla non violenza, alla ricerca dell’accordo».

Domenica 18 settembre invece alle 11.30, nella Basilica di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari, verrà celebrata una Messa, presieduta dal cardinal Bassetti e concelebrata dall’arcivescovo Giuseppe Baturi.

R. C.

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