Una Chiesa lieta e col volto di mamma

L’Arcivescovo nel santuario della Madonna delle lacrime ha ricordato monsignor Bonfiglioli

Foto Santuario Madonna delle lacrime – Siracusa

Una Chiesa lieta e col volto di mamma.

In occasione del 70mo anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa lo scorso 30 agosto, nel santuario mariano, è stata celebrata una solenne eucaristia, presieduta da monsignor Giuseppe Baturi, con la partecipazione delle parrocchie del vicariato di Lentini.

Durante la celebrazione è stato pronunciato l’atto di consacrazione e di affidamento delle donne in gravidanza e delle mamme alla Madonna delle Lacrime mentre l’Arcivescovo ha ricordato monsignor Giuseppe Bonfiglioli, dal 1968 al 1973 arcivescovo della chiesa siracusana prima di diventare metropolita di Cagliari per quasi 11 anni.

Foto Santuario Madonna delle lacrime – Siracusa

«Innanzitutto – ha esordito Baturi nella sua omelia – dico la letizia di esser qui, di poter pregare oggi con voi in questo Santuario, caro alla memoria dei siracusani e dell’intera Sicilia e la cui eco raggiunge l’intera Chiesa. Ringrazio dell’invito, delle parole dette e dell’accoglienza il Vescovo, monsignor Francesco Lomanto, segno del desiderio di legame tra la Chiesa di Siracusa e quella di Cagliari, la cui storia è segnata per sempre dalla protezione di Nostra Signora che invochiamo con il titolo di Nostra Signora di Bonaria».

«Tra le nostre Chiese – ha proseguito l’Arcivescovo – vi è anche un chiaro segno di legame, costituito, come diceva il Vescovo Francesco, dalla bella e paterna figura di monsignor Giuseppe Bonfiglioli, arcivescovo a Cagliari dal 1973-1984, trasferito in quella sede proprio da Siracusa».

«Mi onoro – ha evidenziato – di portare oggi la sua croce pettorale, offerta a lui sembra proprio da questo santuario, che al suo interno contiene un frammento di stoffa bagnato dalle lacrime di Maria, una croce bagnata dalle lacrime della madre. Sono le lacrime della Madre che fanno di ogni croce un’offerta d’amore e quindi l’inizio della Resurrezione, come un pegno, una promessa di quelle cose nuove di cui abbiamo sentito nella seconda lettura. Che questa croce sia motivo di amicizia tra le nostre Chiese, secondo l’invito del Vescovo Francesco, amicizia che potrà e dovrà svilupparsi in modi creativi e solidali».

Foto Santuario Madonna delle lacrime – Siracusa

«A distanza di 70 anni – ha proseguito Baturi – non cessa lo stupore per il miracolo delle lacrime di Maria e gli interrogativi circa il suo significato. È il segno della visita di Dio: un mistero che non si lascia addomesticare che non riusciamo a ridurre a qualche frase da offrirci, perché è accaduto un mistero che non possiamo imparare ragionando a tavolino ma solo stando davanti a quella immagine che così, muta, parla a ciascuno di noi in quest’oggi, in ogni oggi della nostra vita».

Foto Santuario Madonna delle lacrime – Siracusa

Nella celebrazione anche l’affidamento delle mamme alla Madonna. «Nel volto di Maria leggiamo la missione della Chiesa chiamata ad essere materna, lieta dell’annuncio della fede, materna verso gli uomini. Guardaci ancora e sempre, o Maria, piangi e rinnova la commozione per il tuo pianto, e parlaci della tua compassione, rinnova il nostro dolore per i tradimenti e il desiderio di una vita nuova. Guardaci sempre con misericordia perché possiamo imparare e guardarci anche noi così, con la stessa misericordia e rivolgere lo stesso sguardo ad ogni fratello uomo».

Roberto Comparetti

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