Venite dietro di me, vi farò pescatori di uomini III Domenica del Tempo ordinario (Anno B)

veniteDal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni stava Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.

Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

(Mc 1, 14-20)

Commento a cura di Franco Puddu

Sorprende la rapida successione con cui sono raccontate le scene: l’annuncio del Regno e la vocazione dei primi apostoli, la loro immediata risposta nell’andare dietro a Gesù che li ha chiamati.

Accogliamo l’annuncio circa la prontezza con cui siamo invitati ad aderire alla chiamata ad accogliere il Vangelo, che è Gesù, a seguirlo nella esigenza fondamentale di far crescere il Regno di Dio e a rendere tale scelta prioritaria rispetto a qualsiasi altra, a considerare la chiamata al Regno il luogo teologico di verifica fondamentale per ogni scelta, sia della Chiesa sia di ogni discepolo di Gesù nella Chiesa. Senza una concreta risposta nel collaborare alla promozione del Regno, che Lui ha inaugurato con la sua vita, nessuna vocazione ha un senso.

L’occasione e il luogo sono significativi, seguono la dinamica dell’incarnazione. Al tempo dopo l’arresto di Giovanni e il suo percorrere la Galilea caratterizzano l’annuncio del Vangelo, sulla riva del lago, nella vita di tutti i giorni, lontano dai palazzi del potere o dalla proliferazione di futili e fuorvianti dottrine religiose, quale poteva essere la Giudea e Gerusalemme, ma nel luogo dei lontani, dei poveri e degli ultimi, tra loro anche i primi discepoli disposti a seguire Gesù: in quei luoghi e in quel tempo e con quel tipo di destinatari attecchisce e prolifera l’annuncio del Vangelo. L’invito a seguirlo di nuovo in Galilea sarà anche l’invito di Gesù alla prima apparizione dopo la resurrezione.

Il primo annuncio posto in bocca a Gesù nel vangelo di Marco, espresso con urgente e gioiosa novità, è un vero e proprio programma di vita, esso rimane permanente nella storia ma è anche produttivo di storia.

La profonda e insostituibile esigenza umana di dare valore compiuto al tempo, il desiderio di una vita carica di amore e di giustizia, di verità e di pace, che ogni regno dovrebbe garantire, viene riempito dalla prossimità e dalla presenza di Gesù e del suo Vangelo, il compimento di ogni tempo si esprime nella relazione di vita con Lui. L’incontro con Gesù e “stare dietro” a Lui nella vita è da ritenersi l’occasione unica per dare valore compiuto al proprio tempo. Il modello di vita che è Gesù e il suo Vangelo danno il valore più pieno ad ogni azione di ogni tempo che è dato all’uomo, specialmente al discepolo che si converte, che orienta in modo nuovo la propria vita verso di Lui.

Il primo esempio sono proprio Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni che, per gratuita iniziativa di Gesù che li chiama, accettano di intraprendere un nuovo orientamento di vita, accettano di seguirlo per essere suoi discepoli, mettono da parte con immediatezza ciò che li ha caratterizzati fino a quel momento, la rete e la barca, il padre. La vocazione dei primi quattro diventa paradigma di riferimento del discepolato dei seguaci di Gesù sia nelle prime comunità cristiane e sempre nella storia della Chiesa. Si tratta di corrispondere all’iniziativa divina storicamente connotata nella speciale relazione che Gesù propone.

Si tratta di seguire Lui come persona, non semplicemente una dottrina o un’ideologia, magari anche politica. Lui è un progetto reale e verificabile! Gesù non si presenta come un profeta che annuncia un progetto futuro in cui Dio potrà essere il risolutore di ogni problema della vita, ma lo annuncia arrivato nella sua persona, nella sua parola e nella sua attività, nel suo modello di vita! Si tratterà, nel resto del Vangelo, di impegnarsi a “seguire” il Cristo totale, non semplicemente ad imparare, quello che inizia con la scelta privilegiata dei poveri e degli ultimi e che completa la sua missione con il dono totale della sua vita.

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