Quasi 16mila candidature per 3200 profili ricercati dalle 160 aziende registrate al Sardinian Job Day, la due giorni promossa dall’Agenzia per le Politiche Attive del Lavoro in programma oggi e domani alla Fiera di Cagliari.
A dare il via all’iniziativa il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che lanciato un appello ai giovani: «Fate esperienze – ha detto – provate e non abbiate paura di sbagliare, perché l’errore è una componente essenziale dell’esperienza. Siate attivi. Provateci e alla fine divertitevi».
Tra i momenti più attesi ci sono i colloqui di lavoro, l’incontro tra i giovani, disoccupati, fuoriusciti dal mondo del lavoro e le imprese. I settori scelti per l’edizione 2018 sono turismo, agrifood, innovazione, Ict e formazione. In particolare, partecipano aziende del ricettivo e ristorazione: camerieri, chef de rang, ma anche manager del turismo, esperti in marketing e comunicazione, sono le figure più ricercate. Gli altri profili più richiesti sono quelli legati a professioni digitali. Spazio alla formazione professionale e ai seminari e laboratori, 145 in totale su marketing turistico, occupazione femminile nelle imprese, valorizzazione dei prodotti agricoli.
«Sta diventando normale che una scuola dialoghi con l’industria – ha poi sottolineato in Ministro. C’è una diffidenza, però, per questa relazione: si teme che la scuola possa essere assoggettata. Ma è diffidenza che però va superata. Anche l’orientamento scolastico si deve in qualche modo evolvere. Dobbiamo smetterla di immaginare che se faccio un mestiere sono meno di qualcun altro: quando lo chef, che è un lavoro, si chiamava cuoco non era così attraente».
Parlando del rapporto tra scuola e mondo produttivo Poletti ha osservato «quanto sono ammirati ora gli chef. L’attività manuale, secondo la vecchia logica, è quello che vale di meno. E invece bisogna guardare avanti perché le mani fanno un lavoro che usa la testa, la creatività, la competenza».
Nella due giorni anche i convegni sul lavoro e sull’innovazione tecnologica.
© Copyright Il Portico