L’Archivio storico diocesano, con la sua immensa mole di preziosi documenti, è uno dei più ricchi dell’intero territorio regionale.
Custodisce anzitutto i cosiddetti «quinque libri», vale a dire i registri che, dal XVI secolo in poi, hanno tenuto conto delle nascite, delle morti, dei matrimoni e delle cresime celebrate nelle singole parrocchie.
Ma ha in dote anche delle pergamene risalenti a oltre otto secoli fa e il ricco e prezioso materiale accumulato, nei secoli, dal Capitolo della Cattedrale.
L’Archivio, oggi diretto da don Ferdinando Loddo e dedicato, da qualche mese, al compianto vescovo Ottorino Pietro Alberti, fautore del trasferimento dell’Archivio nell’attuale sede di via Monsignor Cogoni a Cagliari, ha in dote un’ampia e vasta selezione di preziosi e importanti documenti che, oggi, sono consultabili, per la gran parte, in formato digitale.
Tutto questo grazie ai fondi elargiti nel tempo principalmente dalla Regione Sardegna e anche dal Comune di Cagliari.
Da viale Trento sono stati infatti recentemente messi a disposizione 100.000 euro, una cifra sostanziosa, tenuto conto che l’accesso alla sala studio, ospitata in un’ala del Seminario diocesano, è assolutamente gratuito per i ricercatori e gli appassionati che, per tre giorni a settimana, frequentano la sala studio dell’Archivio.
Andrea Pala
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