Famiglia, radice del bene comune

Editoriale«La famiglia oggi è disprezzata, è maltrattata». Sono parole pronunciate da papa Francesco  all’inizio del Concistoro straordinario dei cardinali, il 20 febbraio 2014.

Dopo tre anni quelle frasi, pronunciate dal Pontefice, continuano a essere attuali. In quell’occasione papa Bergoglio propose una visione della famiglia legata al concetto di bellezza. «Quello che oggi ci è chiesto ─ aveva detto il Papa ─ è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere una famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità».

La pubblicazione dell’esortazione post-sinodale «Amoris Laetitia», ha acceso un dibattito, a volte pretestuoso. Il titolo del documento riprende però quel concetto espresso da Francesco che all’inizio del Concistoro straordinario: la gioia.

Anche papa Benedetto XVI, nell’Angelus del 30 dicembre 2012, augurava a tutte le famiglie cristiane di vivere «con la stessa gioia della famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe».

Oggi i tempi non sono tra i più sereni.

Molti nuclei familiari, oltre alle difficoltà legate alla crisi economica e alla mancanza di lavoro, vivono un grande deficit di speranza.

Per questo, da più parti, si preme affinché il valore autentico della famiglia sia salvaguardato, soprattutto attraverso le scelte politiche.

Si contano sulle punta delle dita le Regioni che in Italia hanno adottato provvedimenti atti a sostenere i nuclei familiari. Spesso si tratta però di interventi piuttosto minimi, non legati a una visione ad ampio raggio, privi di una programmazione dilatata nel tempo capace di offrire risposte adeguate a chi decide di metter su famiglia.

Da anni anche in Sardegna le famiglie, soprattutto quelle numerose, chiedono politiche di tutela e di sostegno.

L’associazione «Famiglie numerose», come ricorda Eugenio Lao nell’intervista di Maria Luisa Secchi, ha contato nel corso degli anni una decina di proposte di legge, che hanno però avuto un basso impatto sul miglioramento della vita dei nuclei familiari isolani.

Ora, dal palazzo di via Roma, è arrivato un documento, sottoscritto da quasi tutti i capi gruppo che, se approvato dall’aula, dovrebbe mettere la Giunta regionale nelle condizioni di realizzare provvedimenti a sostegno delle famiglie, specie quelle con più figli.

L’esperienza, sia in Italia che nel resto del mondo, dimostra come sostenere i nuclei familiari significhi anche promuovere lo sviluppo di un territorio.

Nel giugno del 2016, a Trento, in un convegno sono state presentate le buone prassi realizzate in Germania, in Finlandia, negli Stati Uniti, a Malta e in Australia, ma anche nel nostro Paese, come nella stessa Trento. In quell’occasione è stato ribadito che alla radice del bene comune ci può essere solo la valorizzazione della famiglia come soggetto sociale.

È la famiglia che riesce ad assolvere al meglio le proprie funzioni generative, educative, relazionali. Rimane il luogo della solidarietà e dell’umanizzazione della persona e della società, la vera forza generatrice del bene comune.

Per questo è necessario cambiare le politiche che privilegiano soprattutto gli individui, quelle fatte di misure circoscritte e limitate, senza un’adeguata attenzione alle famiglie. Bisogna salvaguardare il luogo nel quale ogni giorno si accolgono, si accompagnano e si sostengono questi individui.

L’aiuto alle famiglie rappresenta un volano di benessere per tutti.

Roberto Comparetti

RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright Il Portico