Fraternità universale: costruire il cammino di unità

Dal 18 al 25 gennaio la Settimana di Preghiera per l’Unità dei cristiani

Fraternità universale: costruire il cammino di unità.

È ormai è trascorso un anno, dal 21 gennaio dello scorso 2023, dalla sottoscrizione, nella persona del nostro arcivescovo, monsignor Giuseppe Baturi, insieme ai rappresentanti della Chiesa Evangelica Battista, di quella Ortodossa Rumena e della Chiesa Greco-Ortodossa, dell’impegno a continuare a costruire e percorrere insieme il cammino verso l’unità. 

Un impegno che anche ad inizio di quest’anno 2024, viene ritmato e sottolineato dalla «Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani» che si svolge dal 18 al 25 di gennaio.

«Ama il Signore Dio tuo . . . e ama il prossimo tuo come te stesso»: questo il testo che è stato scelto, tratto dal Vangelo di Luca (10, 25-37: la parabola del buon Samaritano), per accompagnare tutta la settimana. 

Tutto il materiale è stato preparato da una equipe ecumenica del Burkina Faso.

Questa nazione dell’Africa occidentale, composta da 21 milioni di abitanti appartenenti ad una sessantina di etnie (che tradotto in termini religiosi significa circa il 61% di persone musulmane; il 9% che aderisce alle religioni tradizionali africane e il 26% che è cristiano, di cui il 20% cattolico e il 6% protestante) sta vivendo una grave crisi di sicurezza che colpisce anche tutte le comunità cristiane.

Dopo un grave attacco jihadista nel 2016 la situazione della sicurezza in Burkina Faso, e di conseguenza la sua coesione sociale, si è drammaticamente deteriorata.

Si sono moltiplicati gli attacchi terroristici, l’illegalità e il traffico di esseri umani. 

Le Chiese Cristiane sono state espressamente prese di mira; sacerdoti, pastori e catechisti sono stati uccisi durante il culto e la sorte di altri rapiti rimane sconosciuta.

Al momento della redazione del testo per la «Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani» oltre il 22% del territorio nazionale era fuori controllo dello Stato.

I cristiani non possono più praticare apertamente la loro fede; a motivo del terrorismo, infatti, la maggior parte delle chiese cristiane nel nord, nell’est, nel nord-ovest del Paese sono state chiuse e non c’è più alcun culto cristiano pubblico in molte di queste aree. 

Dove il culto è ancora possibile (di norma nelle grandi città e sotto la protezione della polizia) è stato comunque necessario abbreviare le celebrazioni per garantirne la sicurezza.

In tutto questo caos i cristiani hanno organizzato incontri di riflessione e di sensibilizzazione per promuovere la fraternità e sviluppare strategie per il ritorno a una pace duratura.

Questa speranza si riflette anche nel proverbio tradizionale Mossi: «Non importa la natura o la durata della lotta, il momento della riconciliazione arriverà».

Il Burkina Faso non aveva una forte tradizione di sensibilità e di cooperazione ecumenica, ma i vari rappresentanti delle Chiese Cristiane hanno accettato volentieri l’invito e la provocazione a preparare il materiale per la «Settimana Ecumenica» e, al termine del loro mandato, hanno riconosciuto che questo loro lavorare insieme è stata una autentica esperienza di conversione ecumenica. 

«Amare Dio e il prossimo per realizzare il sogno di una fraternità-sororità universale».

Il fondamento dell’amore fraterno è Dio stesso: se Dio è Padre e Madre di tutti, e noi tutti fratelli e sorelle, allora è possibile vivere e realizzare e testimoniare l’amore per il prossimo dentro e oltre ogni confessione religiosa. 

Riflettendo sul tema di quest’anno comprendiamo che l’incontro con l’altro ci rende più umani: per essere noi stessi abbiamo bisogno degli altri. 

Essere «persona» significa lasciarsi abitare dagli altri; nel prossimo ritroviamo noi stessi e, facendoci prossimo, abbiamo accesso all’amore di Dio che è comunione di relazione e relazione nella diversità.

Pino Siddi – Direttore Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso

Fraternità universale: costruire il cammino di unità.

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