A Bonaria la celebrazione eucaristica di fine anno dell’Ucsi
Si è rinnovato l’appuntamento a Bonaria con il «Te Deum» dei giornalisti, organizzato dall’Unione Cattolica Stampa Italiana(UCSI).
A presiedere la celebrazione l’arcivescovo Baturi, neo delegato in seno alla Conferenza episcopale sarda per l’ambito delle comunicazioni.
Nell’omelia l’Arcivescovo ha ricordato come «il mistero del Natale che stiamo celebrando – ha detto – è un mistero profondamente della comunicazione. Abbiamo sentito e sentiremo lo straordinario esordio del Prologo di San Giovanni “In principio era la Parola, la Parola era presso Dio, la Parola era Dio”».
Un Dio che parla, che comunica, secondo monsignor Baturi.
«Appartiene alla natura di Dio questo desiderio di comunicare e di ammettere altri alla comunione con sé».
Monsignor Baturi ha poi citato il Concilio Vaticano II, in particolare il documento «Dei Verbum», nel quale si legge che «Dio parla agli uomini come ad amici per ammetterli alla comunione con sé. Il Verbo si fa carne per poter comunicare».
La Chiesa quindi assume la comunicazione, non solo come strumento, ma come una delle sue caratteristiche.
La comunicazione, insegna Giovanni, viene fatta affinché si possa cambiare la posizione verso la vita e perché si generi comunione tra chi comunica e chi riceve il messaggio.
«Ragionare di comunicazione – ha evidenziato monsignor Baturi – significa dunque discutere di ciò che appartiene alla natura più profonda dell’evento cristiano nella missione della Chiesa».
Nell’omelia monsignor Baturi ha ricordato l’anniversario il decreto conciliare «Inter Mirifica».
«Nel dicembre del 1963 – ha ricordato l’Arcivescovo – veniva pubblicato il documento sulle comunicazioni sociali. Mentre altri parlavano di strumenti di comunicazione di massa, il Concilio intenzionalmente sostituisce l’idea della massa alla società».
Il servizio completo nel numero in distribuzione dal prossimo 3 gennaio.
Il Mistero del Natale è profondamente comunicativo.
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