In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete

III Domenica del Tempo d’Avvento

Dal Vangelo secondo Giovanni

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.

Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».

Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».

Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

(Gv 1, 6-8. 19-28)

Commento a cura di Andrea Busia

Come nella precedente, anche in questa domenica ci viene presentata la figura di Giovanni il Battista, questa volta dalla prospettiva giovannea.

Nella prima parte, tratta dal prologo del Vangelo secondo Giovanni, l’evangelista ci da alcune informazioni molto importanti: Giovanni il Battista è un inviato di Dio, pur non essendo la luce (che è invece Gesù) ne è il testimone ed è il mezzo scelto da Dio perché tutti credano. 

Risuonano qui le parole del cantico proclamato da Zaccaria alla nascita di Giovanni Battista, nel quale – rivolgendosi al figlio – rivela: «E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace», (Lc 1,76-79).

Cosa tutto questo significhi per la fede e per le aspettative delle persone che vanno da Giovanni ci viene rivelato nella seconda parte del brano attraverso il dialogo tra i Giudei e lo stesso Giovanni. Dopo che Giovanni per tre volte nega di essere il Cristo, Elia e anche «il profeta» affermando di essere solo «voce», i Giudei gli chiedono perché, con quale autorità, egli battezzi il popolo come a volerlo sminuire e Giovanni non si fa problemi ad affermare che è molto meno importante del Cristo.

Ci si potrebbe chiedere allora, con i farisei, che bisogno ci fosse, nei piani di Dio, di questo testimone, non sarebbe bastata la «luce» da sola? 

Sebbene i piani di Dio siano e rimangano in buona parte imperscrutabili come afferma Lui stesso («Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri», Is 55,9) allo stesso tempo è evidente, in tutta l’opera evangelica, ma ancor di più nell’intera Bibbia, che Dio non disprezza ma anzi cerca sempre la collaborazione dell’uomo, potremo dire la «complicità» dell’uomo nella realizzazione dei suoi piani. 

Tutti i personaggi principali dell’avvento e del tempo natalizio (in particolare Giovanni Battista, Maria, Giuseppe, l’anziano Simeone) ci vengono presentati come persone di grande fede, di grande fiducia nei piani di Dio, tanto da farli diventare il proprio scopo nella vita. 

È particolarmente significativa sotto questo aspetto la risposta di Maria all’angelo Gabriele («Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola») e lo è, non di meno, quella nei fatti di Giuseppe a cui basta la certezza che ciò che avviene in Maria è opera dello Spirito Santo per prenderla con sé (Mt 1,20.24). 

Giovanni il Battista, Maria e Giuseppe appurata quale sia la volontà di Dio su di loro, non obbediscono semplicemente a un comando, ma si fidano di Dio e gli affidano liberamente e con decisione la loro vita.

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