Battesimo del Signore (Anno A)
Lo Spirito di Dio discese come una colomba.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?».
Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia».
Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui.
Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Lo Spirito di Dio discese come una colomba.
Commento a cura di Luigi Castangia
Sembra strano che Gesù vada da Giovanni Battista per farsi battezzare.
Lo stesso Giovanni non comprende tale decisione: Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?
Il Signore inoltre non si attarda a dettagliare le ragioni della sua scelta: Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia.
Come dunque comprendere il battesimo di Giovanni, impartito a Gesù?
E quale giustizia devono adempiere i due personaggi?
Il battesimo di Gesù ha una funzione essenzialmente rivelativa, poiché mostra per la prima volta in modo pubblico il Figlio di Dio, nella sua vera identità.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli.
Si compie la profezia: Se tu squarciassi i cieli e scendessi! (Is 63,19).
Il Dio della rivelazione biblica in Cristo ha finalmente attraversato i cieli per essere Dio-con-noi, Emanuele.
Così non occorre più cercare Dio sulla cima dei monti, o in qualche esperienza mistica particolare.
Occorre rivolgersi all’umanità di Cristo per conoscere Dio.
Egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui.
Lo Spirito Santo discende da questi cieli squarciati e si posa sopra Gesù.
Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui (Is 42,1).
Ancora una volta Isaia ci aiuta a comprendere che quanto avviene nel Battesimo è ciò che da secoli il popolo di Israele ha atteso.
Tale esperienza è per noi una provocazione: noi che cosa attendiamo?
Infatti la verità di Cristo non si lascia afferrare da chi preferisce il sonno alla veglia, ma da chi l’attende con serietà.
La conferma ulteriore sul Signore è offerta dalla voce celeste: Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento.
Appare ora chiaramente come la rivelazione del Figlio sia una rivelazione trinitaria, che include lo Spirito Santo e la voce del Padre, che chiama Cristo il Figlio amato.
L’adempimento di ogni giustizia consiste dunque nella rivelazione di questo Figlio amato, che il Battesimo mostra come manifestazione piena e definitiva del Padre.
Non è un caso che la tradizione liturgica ha legato l’Epifania non soltanto alla visita dei Magi, ma al miracolo delle nozze di Cana e al Battesimo del Signore.
La manifestazione di Dio in Cristo avviene attraverso segni eminenti, ma di fatto nella gloria del Figlio non si arresta mai.
La gloria, kabôd, in ebraico è legata al campo semantico di ciò che ha peso, e non a caso: la gloria è infatti il peso di Dio nella storia, Egli è la consistenza di tutto.
Però il Natale ci ha mostrato che, mentre l’imperatore Cesare Augusto cercava di divinizzarsi per accrescere il suo potere, Dio in Cristo ha rinunciato alla sua onnipotenza, si è umanizzato, ha preso la nostra condizione, rivelando che la gloria è nell’abbassarsi.
L’uomo al contrario cerca la sua gloria innalzandosi, ovvero illudendosi di essere superiore agli altri.
Somma giustizia davanti a Dio è conoscere il Figlio e, conoscendolo, amarlo come lo ama il Padre.
Così chiunque voglia contemplare il volto di Dio, deve rivolgersi a Cristo.
Siamo chiamati a divenire simili a Dio soprattutto nell’amare ciò che ama il Padre.
Se questi ama il Figlio e ha dato a lui ogni potere, anche noi dobbiamo fare altrettanto, offrendogli noi stessi, perché il suo regno divenga realtà tangibile in noi, perché possiamo divenire simili a lui, membra vive del suo corpo.
Il Battesimo del Signore ci mostra la sua e la nostra missione.
Lo Spirito di Dio discese come una colomba.
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