Quando la missione diventa occasione di vacanza Dopo l'esperienza dello scorso anno in Brasile ora è la volta del Kenya

Quando la missioneL’associazione Admiss (Amico della missione onlus), per la seconda volta, promuove un viaggio formativo nelle nostre missioni diocesane.

Quando entri in un centro commerciale ti attrae tutto: profumi, colori, sapori, ecc. Gli esperti della vendita sanno bene che per convincerti all’acquisto devono stimolare i tuoi sensi. Se assaggi, compri più volentieri e senza badare a spese. Così vale anche per la missione. Se «assaggi» la Chiesa missionaria non ne puoi più fare a meno.

Ventidue persone, perlopiù giovani accompagnati da qualche adulto e da don Gabriele Casu, sono in procinto di partire per il Kenya, nella città di Nanyuki dove don Franco Crabu, missionario Fidei Donum, da anni si dedica alla cura delle comunità del luogo. Tutto questo per «conoscere» una nuova missione e poter rendere partecipi le nostre parrocchie della ricchezza che offre la diversità della chiesa nel mondo.

Così come dice chiaramente il tema del prossimo convegno missionario regionale «La missione rinnova la Chiesa», anche noi vogliamo rinnovare la nostra fede e la nostra partecipazione alla vita della Chiesa colorando la nostra vita di missione.

Il progetto è nato l’anno scorso quando un gruppo di giovani si recò a Viana in Brasile, presso la missione di don Gabriele Casu. È lo stesso don Gabriele che a dicembre scorso è rientrato in diocesi ed è direttore del Centro Missionario diocesano, che incoraggia il progetto.

«Anche quest’anno – raccontano i membri del gruppo – ci siamo impegnati in attività di autofinanziamento per non pesare troppo sulle tasche delle famiglie e delle parrocchie. Abbiamo sperimentato quanto è generosa la provvidenza e la bellezza di affidarsi».

Il 6 agosto è ormai vicino, i ragazzi del gruppo non vedono l’ora di riabbracciare il caro don Franco, cantare con lui, visitare la sua missione, offrire il proprio aiuto in attività utili per la gente del posto, ma soprattutto conoscere queste persone, cristiani di un altro continente. Questa esperienza arricchirà sicuramente i nostri ragazzi che saranno a contatto con persone che vivono dall’altra parte del mondo, con una cultura e uno stile di vita molto diversi, ma accomunati dalla stessa fede. I ragazzi saranno sicuramente contagiati dalla gioia, dai colori e dai sapori che scopriranno partecipando alla vita quotidiana del popolo keniota.

Uno dei giovani in partenza dice: «Abbiamo un sogno: regalare ad altre persone la nostra esperienza, non solo attraverso la condivisione dei racconti ma dando loro la possibilità di toccare con mano la vita missionaria per poi testimoniarla nelle proprie realtà. Ma l’obbiettivo per tutti è ancora più grande: andare oltre la sola testimonianza per fare in modo che ciascuno, non solo attraverso la propria personalità ma anche attraverso la sua professionalità, possa dare una speranza concreta».

Salvo Di Giuseppe

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