V Domenica del Tempo Ordinario (Anno C)
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda.
I pescatori erano scesi e lavavano le reti.
Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca».
Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».
Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano.
Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli.
Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore».
Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone.
Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Commento a cura di Roberto Piredda
Gesù è pressato dalla folla, desiderosa di «ascoltare la parola di Dio» (v. 1). Egli non si sottrae a tale richiesta e, salito sulla barca di Simone, continua ad insegnare.
La chiamata di Simon Pietro e dei suoi compagni va vista proprio in questa prospettiva: Gesù vuole portare nel mondo l’annuncio di Dio, della sua verità e del suo amore, e intende associare altre persone alla propria missione.
L’invito alla sequela fatto a Simone e ai suoi compagni non prende le mosse da un discorso astratto, ma da un’esperienza concreta, che ha a che fare con la loro esistenza quotidiana: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca» (v. 4).
Sono pescatori, reduci dal fallimento dell’uscita notturna, e toccano con mano come il dare retta alla parola di Gesù non sia un azzardo improvvisato, ma l’affidarsi ad una realtà che risponde alle loro attese, in una maniera concreta e imprevedibile: «Presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano» (v. 6)
Riempirono le barche.
Il successo della pesca non si basa sulle proprie forze e capacità, ma sull’apertura consapevole all’invito di Gesù: «Sulla tua parola getterò le reti» (v. 5)
Come nella poesia «Prima del viaggio» di Montale, per Simone, dopo una notte passata a faticare in mare senza alcun risultato, sarà proprio «l’imprevisto» a portare «la sola speranza».
Il vero «imprevisto» per Simon Pietro è un’esperienza di misericordia.
Egli prova stupore nell’incontrare Cristo, davanti al quale prende coscienza della sua indegnità: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore» (v. 8).
La chiamata si fonda su un amore che precede sempre i nostri meriti, la debolezza dell’uomo è superata dalla potenza di Dio.
Per questa ragione il Signore può aprire a Simone, un umile pescatore di Galilea, degli orizzonti tanto grandi quanto inattesi: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini» (v. 10).
Riempirono le barche.
La missione affidata a Simon Pietro e ai suoi compagni è la stessa di ogni battezzato: «Anche oggi viene detto alla Chiesa e ai successori degli apostoli di prendere il largo nel mare della storia e di gettare le reti, per conquistare gli uomini al Vangelo, a Dio, a Cristo, alla vera vita» (Benedetto XVI, omelia per l’inizio del Ministero Petrino, 24 aprile 2005).
La risposta alla chiamata implica una nuova direzione dell’esistenza, un cambio radicale, per seguire non una dottrina arida, ma una persona, quella di Gesù, il Figlio di Dio: «Lasciarono tutto e lo seguirono» (v. 11).
La vita cristiana ha un’essenziale dimensione vocazionale.
Le strade possono essere le più diverse – sacerdozio, vita consacrata, matrimonio, impegno sociale e professionale – ma tutto parte dall’iniziativa libera e gratuita di Dio che interpella la nostra responsabilità.
Nel mistero del suo amore Dio ha voluto avere «bisogno» degli uomini.
Egli viene incontro con la sua grazia alla nostra povertà, per renderci suoi amici e compagni nell’opera del Regno di Dio
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