La famiglia cappuccina della Sardegna è in festa per celebrare la memoria di Sant’Ignazio da Laconi.«La figura di Ignazio – afferma padre Vincenzo Pisanu, guardiano del convento di Cagliari e profondo conoscitore della vita del Santo – rimane, per la famiglia cappuccina e per tutta la Chiesa, un modello di riferimento, da cui trarre ispirazione e fiducia. Tra i numerosi carismi appartenuti a questo santo, metterei al primo posto la preghiera. Tutto il bene che sant’Ignazio ha compiuto, dapprima per vent’anni ad Iglesias e successivamente per quarant’anni tra le strade di Cagliari, è il frutto di questa costante preghiera. Fin dalla gioventù, passando per il noviziato e per la vita da confratello, Ignazio rimase inscindibilmente legato a questo rapporto di amore vissuto nella preghiera profonda. Bisogna però ricordare che la preghiera non l’ha estraniato dagli uomini, non ha vissuto un rapporto isolato con Dio, ma al contrario è divenuto un uomo di fede pronto ad agire nel sociale.
Sant’Ignazio è un santo dei cagliaritani?
Assolutamente sì. Sulla sua tomba si sarebbe potuto tranquillamente scrivere quest’epitaffio: “Ignazio passò per Cagliari facendo del bene a tutti”. Fu effettivamente un santo della città, amato dai cagliaritani, non negò mai di fare del bene a chiunque trovasse sulla sua strada. Nell’attività di questuante era atteso in tutte le vie ed i vicoli, dal quartiere poverissimo della Marina, fino alle strade e alle abitazioni dei nobili in Castello. Il grande amore che nutriva verso Dio, lo portava a donarsi senza misura per il prossimo. Aiutava i poveri della città, visitava gli ammalati, curava numerosi infermi e ha persino resuscitato dei morti. Inoltre è stato un santo moderno che ha combattuto strenuamente i mali della società come l’usura e la prostituzione.
Quali gli eventi per festeggiare la sua memoria?
La festa di Sant’Ignazio cade l’11 maggio ed è animata per tutto il giorno da numerose celebrazioni. In particolar modo domani mattina alle 11 la Messa presieduta dal nostro arcivescovo, Arrigo Miglio, mentre domani sera alle 19, nel giardino del convento, sarà monsignor Roberto Carboni, vescovo della diocesi di Ales-Terralba a presiedere la celebrazione. La novena di preparazione è stata animata da padre Lorenzo Carloni, cappuccino della provincia delle Marche. Inoltre sabato in serata la consueta processione porta la statua di sant’Ignazio per le vie del centro storico, accompagnata dalla launeddas e dai gruppi folk. Il mese di maggio, è il mese dedicato a Maria, viene vissuto nella continua supplica alla Vergine, con riferimento particolare alla Madonna della Consolazione, la quale parlò a sant’Ignazio durante gli anni di noviziato nel convento di San Benedetto.
Matteo Piano
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