Sovvenire e 8xMille: la cultura della corresponsabilità Le risorse destinate alla pastorale e alle esigenze di culto

Ogni anno arrivano in Sardegna in contanti, uno sull’altro oltre 20 milioni di euro.

Si tratta di risorse che la Chiesa italiana destina a quella sarda.

La CEI li attinge dal Fondo costituito da una quota del gettito Irpef annuale, al quale possono accedere le confessioni religiose (attualmente 12) che stipulano accordi con lo Stato per aderire al meccanismo dell’8xmille.

Nel 2018 nelle dieci diocesi sarde sono arrivati 5.652.153 euro vincolati per le attività di culto e pastorale, 5.447.253€ per interventi caritativi, € 10.039.397 per pagare gli stipendi a circa 800 sacerdoti.

Soldi dei contribuenti, per la  maggior parte cattolici, ma non solo, che appartengono alla comunità dei credenti, anche se sul loro utilizzo decidono le diocesi.

Comunione, corresponsabilità, partecipazione dei fedeli, perequazione, solidarietà, trasparenza e libertà: sono alcuni dei pilastri su cui si fonda il sostegno economico alla Chiesa scaturito dalla revisione concordataria del 1984. Sono valori che rendono più ricca spiritualmente l’intera comunità. Insieme, laici e sacerdoti, sono chiamati a testimoniare con la loro vita questi valori e ad amministrare i beni spirituali e materiali che la Chiesa possiede. E sono anche chiamati, corresponsabilmente, al reperimento delle risorse necessarie al sostegno della vita e della missione della Chiesa.

«Sovvenire, cioè il sistema delle offerte deducibili – dice monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo emerito di Cagliari, coordinatore del gruppo dei referenti diocesani per il sostentamento economico del clero –  e le firme per l’8X Mille costituiscono una fatto che va al di là degli aspetti economici. Significano partecipazione, hanno un risvolto di tipo teologico ed ecclesiologico. Dobbiamo andare sempre di più verso una Chiesa di corresponsabili, tutti i battezzati. Certamente ci sono i diversi compiti, i diversi ministeri nel rispetto delle competenze, ma da tutte le parti ci viene detto, a cominciare da papa Francesco, che per essere una comunità evangelizzante bisogna essere una comunità di corresponsabili, non dove alcuni hanno responsabilità e altri semplicemente assistono o danno una mano una volta tanto».

«Questa cultura della corresponsabilità di tutti i battezzati esige – aggiunge monsignor Miglio – piena trasparenza e totale comunicazione su tutto quanto si fa nelle parrocchie a cominciare dagli aspetti economici. E il discorso economia – si sa – è sempre delicatissimo. Impegnarci per conoscere e far funzionare meglio Sovvenire e otto per mille è un po’ come un grimaldello che aiuta le nostre comunità ad aprire gli occhi e a prendere consapevolezza verso quale tipo di Chiesa dobbiamo camminare. Una Chiesa corresponsabile, perché oggi o si è una comunità che evangelizza o,  altrimenti, con alcuni solisti non riusciremo ad andare molto lontano».

Le risorse che arrivano alle parrocchie e alla diocesi aiutano a realizzare molto lavoro pastorale . «Moltissime delle attività e gli incontri formativi che facciamo, soprattutto con i giovani, a cui non si può chiedere più di tanto come contributo per partecipare a corsi formativi, convegni e qualche viaggio di carattere culturale ecclesiale  – molte famiglie in Sardegna si trovano in situazioni di precarietà economica – senza gli aiuti dell’8 per mille non si potrebbero fare. Un ragionamento – dice l’arcivescovo emerito di Cagliari – valido per le attività catechistiche, per i restauro  dei beni artistici e architettonici delle nostre chiese e conventi. Le mense Caritas, presenti in tutte le diocesi sarde, vanno avanti grazie alla carità di tanti benefattori, all’impegno dei volontari, ma anche ai contributi dell’8 per Mille».

Ai 20 milioni di euro annuali devono aggiungersi i contributi che la CEI assicura alle diocesi per edificare nuove chiese, oratori, sale parrocchiali,  ristrutturazioni e messa a norma di impianti elettrici.

Dal 1992 a oggi con i fondi CEI 8xMille sono stati finanziati e realizzati  in Sardegna 130 progetti in ambito caritativo  e 203 in ambito  culto e pastorale.

Mario Girau

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